Stasera al Franchi, ore 18, Fiorentina-Cagliari. Un punto divide le due squadre, un punto separa Prandelli da Di Francesco, due allenatori alla ricerca dei tre punti per smuovere una classifica che ad oggi li inchioda rispettivamente al 14° e al 15° posto. Due squadre partite con obiettivi ben più ambiziosi, ma che di fatto oggi si ritrovano invischiate in una furibonda lotta per non retrocedere.

Il Cagliari si è imborghesito l'anno scorso con Maran, ma poi è tornato ad essere una panda 4×4 più abituata ad uscire dalla melma della zona retrocessione. La Fiorentina e suoi tifosi invece campano nel ricordo di Pontello, Cecchi Gori e i Della Valle: un calcio da palcoscenici ben più ambiziosi, con annate che racchiudono partite che hanno segnato la storia di questo club. Notti che, seppur non troppo frequenti, segnano la vita del tifoso viola, come periodi scalfiti nella mente, ricordi preziosi macchiati dalle ultime annate, indigeste e dal retrogusto alquanto amaro. Amaro per la bocca dei tifosi, popolo affamato di vittorie, costretto a vedere la propria squadra dal divano di casa, lontani da quello che è di fatto, per Firenze soprattutto, il luogo di culto del dodicesimo uomo viola.

Detto questo nessuna scusa, via le Hogan e affilare i tacchetti.


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