La quarantena, in casa Fiorentina, ha portato comunque messaggi positivi, sia per quel che riguarda il calcio, per quel che riguarda il mondo viola in genere. Per quando, speriamo presto, torneremo tutti ad uscire di casa, a guardare le partite di calcio, a tifare per la squadra. Commisso, in più di una occasione, ha tranquillizzato tutti. Dal punto di vista economico, dal punto di vista umano, dal punto di vista emotivo. Si ripartirà, possibilmente più forti di prima. La distanza, tra New York e Firenze, la paura, e queste settimane di lontananza non cambieranno niente. Il nuovo proprietario gigliato, rispetto a tante altre proprietà, non farà passi indietro. Anzi. Lo ha ribadito in più interviste: gli investimenti continueranno.

Paradossalmente il tempo a disposizione sarà inferiore, non è quindi da escludere che il viaggio di avvicinamento alle grandi del nostro campionato sia accelerato rispetto alle previsioni. Partendo innanzitutto da due calciatori, richiestissimi sul mercato, che la Fiorentina farà di tutto per trattenere in viola: Castrovilli e Chiesa. Si ripartirà da loro, convinti del progetto, consapevoli delle volontà di una proprietà che ha voglia di giovani, forti, esemplari. Dal punto di vista tecnico e non solo. Per Chiesa il rinnovo è pronto, guadagnerà molto, ma soprattutto diventerà il simbolo della Fiorentina del futuro. Poi, i viola, proveranno a blindare Milenkovic. Altro giovane forte, che piace tantissimo in Inghilterra, ma anche in Italia alla Juventus. Quando si tornerà al lavoro si cercherà di sistemare anche questo tassello che, vista la situazione, per adesso è in stand by.

E poi c’è l’argomento stadio, con Barone che a nome della proprietà ha ripreso l’argomento in più di una occasione, in questi giorni. La Fiorentina non si è data per vinta, sa bene che per fare l’ultimo salto di qualità servirà un nuovo impianto, all’avanguardia. E sa anche che, una volta usciti da questo terribile momento, potrebbero anche cambiare gli scenari, le prospettive. Le stesse città, anche quella in cui viviamo, potranno essere ridisegnate. Si comincerà a pensare ad uno sviluppo diverso, ad una diversa gestione degli impianti, delle strutture, anche in tema sportivo. La salute dovrà per forza di cose diventare una priorità. E anche le strutture che ospiteranno gradi eventi dovranno cambiare: essere agibili, sanitariamente perfette, insomma tutto il contrario di quello che oggi è il Franchi. Argomenti, riflessioni, che si stanno facendo in queste settimane difficili per tutti. Con la speranza di tornare a parlare, un giorno, di tutte queste cose. Vorrebbe dire tanto, per tutti. Non solo per il calcio.


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