Torniamo indietro di poco più di un anno. L’avventura dei Della Valle a Firenze era quasi giunta al termine e la protesta dei tifosi si faceva sempre più insistente. Nelle partite allo stadio ormai i cori di dissenso verso l’ex proprietà viola coinvolgevano sempre più persone e la situazione era arrivata ad essere difficilmente sopportabile. Dai cori agli striscioni. Così il 12 aprile 2019 Firenze si ritrova tappezzata di lenzuoli e teli che recano la scritta “Della Valle vattene” firmato Firenze. Dagli striscioni alla manifestazione. Era l’11 maggio e più di 600 tifosi viola si ritrovano in Via Tornabuoni davanti alla Tod’s, storica catena di scarpe degli ex proprietari viola, per manifestare pacificamente il proprio dissenso. L’epilogo dopo qualche settimana lo sappiamo tutti: Della Valle out, Commisso in.

Dopo un anno Firenze torna a farsi sentire per la vicenda nuovo stadio, tanto voluto da Commisso e dai tifosi, tanto ostacolato da politica e burocrazia. La tifoseria con un comunicato annuncia la mobilitazione a sostegno della proprietà viola per arrivare finalmente a una conclusione della faccenda. Il 31 maggio la città fiorentina si sveglia con appesi in tutta la città molti striscioni con la scritta “#noistiamoconrocco”. Ultimo atto (per il momento) della protesta, il corteo dei tifosi viola che sono tornati in strada e che venerdì da Ponte a Greve sono arrivati sotto il Franchi. Lo stesso tifo viola ha annunciato che questo sarebbe solo l’inizio di una serie di iniziative volte a mettere la parola fine alla vicenda stadio a Firenze.

Tante analogie tra la “cacciata” dei Della Valle e la protesta per il nuovo stadio. Questa volta la soluzione potrebbe non essere così rapida come lo scorso anno, ma a quanto pare, questa volta Firenze vuole arrivare fino in fondo, perché perdere questa occasione con un presidente così, sarebbe una sconfitta troppo grande per tutti.


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