Come sarebbe stata la Fiorentina se ci fosse stato Gattuso sulla panchina? Sarebbe stata così in alto o avrebbe vissuto una stagione difficile? Sono tutte domande che ci siamo posti negli ultimi mesi e che, per ovvi motivi, non troveranno mai una risposta.

Gattuso fa parte di quel mondo particolare chiamato "quello che sarebbe potuto essere se..." che poi non ha una corrispondenza nei fatti, che resta sospeso e aleatorio, pura teoria insomma.

Il giorno che arrivò a Firenze furono in tanti a notare il fatto che avesse il volto corrucciato, scuro, che non avesse fatto nemmeno mezzo sorriso, forse perché sapeva che gli sarebbe toccato scontrarsi con i dirigenti viola su alcune questioni. Tutto questo fino ad arrivare alla rottura lampo che, tra l'altro, poteva essere anche un brutto presagio per la Fiorentina stessa, perché non era facile trovare un'alternativa in pochi giorni dopo un divorzio così traumatico e non era facile riportare il treno sui giusti binari.

Da quel momento in poi le cose sono peggiorate solo per Gattuso che ha anche assaporato la prospettiva di poter sedere sulla panchina del Tottenham ed è poi rimasto a piedi, perché accusato dai tifosi degli Spurs di essere "razzista", "omofobo" e "sessista". Parole pesanti come macigni per lui che ha detto che gli hanno fatto "più male di un esonero".

E ora, cosa sta facendo Gattuso? Aspetta. Aspetta una chiamata, aspetta tempi migliori. E magari si chiede: “Ma se fossi rimasto non sarebbe stato meglio?”.


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