"S'è vinto anche oggi. Ha segnato Toni, quello nuovo, bruttino eh, goffo, ma segna."

"Che ha fatto la Fiorentina? Quanti ne ha fatti Toni?" "Vinto 4 a 1 col Parma, tripletta di Toni."

"Che ha fatto la viola?" "1-0." "Toni di nuovo?" "Bah davvero."

Stagione 2005/06: Toni capocannoniere della Serie A e scarpa d'oro con 33 reti. Quarto posto poi vanificato causa Calciopoli.
Stagione 20/ 21: "Quanto è finita la partita contro lo Spezia?" "2-2. Brutta partita."

"Chi ha segnato?"   "..."
Non lo sai mai, spesso i difensori, Pulgar su rigore lo scorso anno, e a girare i soliti nomi. Anche contro l'Udinese, nonostante la vittoria per 3 a 2, gli attaccanti viola non hanno scosso la rete. Ci è voluto un super Castrovilli per salvare la panchina di Iachini. Ma quest'anno chi dovrebbe recitare la parte del Toni?

Ribery: di gol ne ha fatti in carriera, lì farà ma non è eterno. 38 non è un alibi, sono semplicemente i natali che separano il francese dalla nascita. 38 però sono anche i gol che servono ad un bomber per portarsi a casa la scarpa doro di questi tempi.
Callejon: erede di Chiesa, con l'ex 25 viola probabilmente ha solo una cosa in comune: il giocare fuori ruolo. Se lo si allontana dalla porta il generoso Josè sa sacrificarsi per la squadra. Peccato che così facendo la freccia di iachini arrivi spuntata all'appuntamento con bersaglio grosso. Se invece lo si schiera come seconda punta come nell'ultima occasione, l'ex Napoli appare spaesato. La sua migliore amica è la linea laterale del campo, spostarlo da li non sembra un'idea geniale.

Vlahovic: giovane centravanti con il talento è l'età dalla sua. Nonostante la fiducia di Iachini, il serbo ha stentato in queste prime uscite. Alle volte svogliato, non sfrutta le sue doti fisiche quantomeno per proteggere i pochi palloni che i suoi compagni gli servono. La doppia cifra è alla sua portata, i 33 gol di Toni pura follia. Le gemme della scorsa stagione una speranza. Cercasi continuità.

Kouame: per certi versi vale quanto sopra detto per Vlahovic. La giovane età si vede, soprattutto nelle sue giocate. Poca malizia e mestiere, spesso anticipato, fatica a tenere il pallone e a far salire la squadra nei momenti di difficoltà. La maggiore duttilità tattica dell'ivoriano permette a Iachini di schierarlo da esterno d'attacco, ruolo che probabilmente più gli compete e nel quale può sfoderare la sua buona corsa. Per adesso più ombre che luci.

Cutrone: Il baby bomber della Nazionale Under 21 si porta sulle spalle troppi macigni. Il primo deriva dal suo passato in maglia rossonera: in quel periodo gli bastavano una manciata di minuti per entrare in campo e segnare. Contro L'Udinese Iachini gli ha concesso una mezz'oretta scarsa, ma Il classe 98' non ha inciso affatto sul match. Rispetto agli altri attaccanti viola vanta caparbietà e determinazione, ma non basta. Pesa e non poco la clausola sulle sue presenze in viola. Rimandato, chissà se al mittente.

 


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