Per il momento del vero Patrick Cutrone abbiamo visto, questa è la netta sensazione. Arrivato quasi da salvatore della patria in un gennaio dove la Fiorentina sembrava rischiare di sprofondare davvero, praticamente priva di peso offensivo, tra infortuni e rendimenti deludenti. La sua prima metà di stagione al Wolverhampton era servita a far nascere un coro tutto per lui: “He loves the pizza, he loves the pasta, the lad’s fucking magic”, che se vogliamo potrebbe riconvertito in “He loves the bistecca” visto lo sbarco in terra gigliata. Molto meno utile però dal punto di vista del campo, con 24 presenze (la maggior parte spezzoni) e 3 gol, tra Premier, Europa League e Coppa di Lega.

Cutrone Firenze Fiorentina

A Firenze l’impatto invece era stato molto incoraggiante: il gol sfiorato di tacco con la Spal, quello segnato con l’Atalanta in Coppa Italia e una titolarità inizialmente fuori discussione, salvo poi sbattere contro la prepotenza di Vlahovic, che dal gol segnato a Napoli non è più uscito. Per il buon Patrick, ora anche intento nel pieno recupero dal Covid, ci saranno tante altre chance vista la cifra vicina ai 20 milioni che la Fiorentina ha investito su di lui. Iachini stava iniziando a studiare il modulo con le 3 punte, provandolo nel finale contro Milan (dove Cutrone era stato decisivo procurandosi il rigore del pareggio) e Udinese: lo stop della Serie A ha rallentato il processo ma alla ripresa il classe ’98 potrebbe essere proprio uno dei principali candidati a beneficiarne.


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