Quasi solo Milan per 70 minuti, poi quasi solo Fiorentina nei restanti 30, paradossalmente proprio dal momento dell’espulsione di Dalbert. La sfida tra i due ex compagni in maglia viola si è chiusa con un 1-1 piuttosto beffardo per Pioli, che ormai pensava di averla sotto controllo, ma “meritato e forse stretto” a giudizio di Beppe Iachini. Colpe evidenti quelle dei rossoneri, ammesse dall’ex tecnico gigliato, perché proprio sul più bello i suoi uomini sono spariti dal campo. Altrettanto delittuoso l’atteggiamento di quelli viola invece, guardinghi (ma con lo svarione spesso dietro l’angolo) fin troppo, prima di gettarsi in avanti alla disperata. La linea della Fiorentina prosegue sulla difensiva, in attesa della crescita di cui parla il suo allenatore e che dovrà portarla ad aggredire maggiormente le partite: giocarsela solo nella mezz’ora finale potrebbe spesso non bastare.

Due inest’uomini, due brave persone roba rara nella melma del calcio nostrano, arbitri in testa, ma anche due allenatori da serie cadetta a volergli bene
Amici tifosi viola conoscevamo come le nostre tasche il signor Pioli e sapevamo che non avrebbe mai potuto fare meglio di Giampaolo, nonostante l’illuminante parere dei dirigenti del Milan – Boban e Maldini in testa – che hanno licenziato un signor allenatore per prenderne uno mediocre. Così come stiamo conoscendo il signor Iachini, nella veste di allenatore e, ahimè per noi, non vediamo alcuna differenza tra lui e Pioli. Una squadra senza gioco era quella di Pioli, una squadra senza gioco è quella di Iachini. Con l’aggravanrte per Iachini che fa giocare la squadra sistematicamente a difesa della nostra area e in cuor suo si augura che siano i rilanci a lunga gittata dei difensori a consentire ai poveri attaccanti di fare ogni partita il miracolo. L’augurio è uno solo: che anche noi ci si salvi e che il signor Commisso esoneri sia Pradè che Iachni. Non ne possiamo più di questo squallore, soprattutto tra le mura amiche. La Fiorentina, anni fa, quando giocava in casa, ci dava grosse soddisfazioni e ci faceva gioire. Oggigiorno, invece, il Franchi è diventato un campo di conquista e di amarezze per la nostra vista e per il nostro cuore.