Vittoria doveva essere per la Fiorentina e vittoria è stata. Contava il risultato e la reazione, sono arrivate entrambe, in un momento di sconforto e di paure dove non era impossibile capitolare e dove la pressione cominciava a stritolare allenatore e ambiente. Invece la squadra, dopo il disastro turco, si è rialzata.

Rimangono alcuni problemi, rimane la sensazione di avere una rosa incompleta e davvero troppo leggera davanti. Ma i tre punti contro il Verona, subito prima della sosta, fanno comodo, fanno morale, fanno volume. Qualche scricchiolio c’è sicuramente stato, dentro e fuori lo spogliatoio, lo si è visto anche in alcuni comportamenti. Ma il calcio è anche questo. E se la Fiorentina riuscirà ad uscire da questa situazione di impasse allora, davvero, l’allenatore sarà stato doppiamente bravo.

Qualche segnale finalmente di risveglio da parte di Ikone, Quarta che cresce, Kouame che non fa rimpiangere la scelta di averlo trattenuto a Firenze e che, come scriviamo da tempo, potrebbe essere impiegato anche da centravanti aggiunto d'ora in avanti. Adesso, dopo la sosta, c’è da rientrare in gioco in Europa, da recuperare punti e posizioni in campionato, provando da qui a novembre (prima della lunga sosta mondiale) a rimettere in piedi una stagione cominciata in modo davvero complicato.

Atalanta-Fiorentina e Fiorentina-Lazio saranno gare difficili. Cambiando un po’ il modulo, facendo meno turn over, cercando un undici preferito, idee e possibili soluzioni alle quali l’allenatore viola sta sicuramente pensando. Si stringerà il cerchio, si faranno delle scelte. Italiano ha capito di chi si può fidare e di chi no. E ha capito che questa annata così complicata potrà essere salvata soltanto con qualche scelta più di rottura e più coraggiosa. Serve fantasia, in attacco come in panchina. Con un Gonzalez in più, là davanti, potrebbe diventare tutto meno complicato.




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