Tommaso Martinelli. Senza troppi convenevoli, questo è un nome di cui sentiremo tutti parlare. Il portiere della Fiorentina Primavera si è messo in mostra, senza alcun dubbio, come uno dei migliori tra i ragazzi di Aquilani in questo avvio di stagione. E il suo talento è percepibile da molti fattori, a cominciare dalla fiducia che Italiano gli ha dato a Moena, rendendolo il più giovane convocato nei ritiri estivi 2022 dell’intera Seria A.

Un gigante dal roseo futuro


Un classe 2006 da 194 centimetri d’altezza. Martinelli ha caratteristiche fisiche e tecniche molto importanti. Basta il fresco ricordo della sua partita disputata contro il Milan Primavera, vinta 1-0 dalla Viola: in una ripresa piena di emozioni, l’estremo difensore ha chiuso la saracinesca e non ha fatto passare neanche un filo di vento. Compie parate molto acrobatiche e degne di nota per il livello giovanile, oltre ad avere già dei discreti piedi e, soprattutto, dei riflessi impressionanti.

Escalation


La crescita di Martinelli è stata piuttosto rapida. Dopo appena sei mesi nella Fiorentina Under 17, Aquilani non ha esitato a portarlo con sé in Primavera e a consegnargli le chiavi della porta per la stagione 2022/23. Sono passate appena cinque giornate di campionato, ma i dati danno già ragione al mister per la fiducia riposta nel ragazzo: appena 3 gol subiti (che fanno della Fiorentina la seconda miglior difesa) e 3 clean sheet. Da notare anche il progressivo inserimento in Nazionale: 7 partite con l’Italia Under 16 e, ad agosto, la prima chiamata e l’esordio in Under 17.

In attesa del 'grande salto'


Andando cauti, è difficile sentenziare su un calciatore di appena 16 anni, tantomeno definirne ogni precisa peculiarità. D’altro canto, quando il talento è così palpabile ed entusiasmante, non si può che attendere curiosi e tenere d’occhio la sua continua crescita. L’occasione di rivedere lui e la Fiorentina Primavera all’opera arriva domenica, quando a Firenze arriverà il Verona. Il sogno di un tifoso DOC come Martinelli, che vive la Viola in campo e sugli spalti, non può che essere la prima squadra. Imperativo: non bruciare le tappe. Il segreto sta nel godersi il suo percorso, e ciò sta dando i suoi frutti già in Primavera.

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