Se da un lato vi è una crisi di risultati, dall’altra l’evidenza di una nuova Fiorentina è assolutamente da comprendere. Da una parte, allora, vi è la smania di ottenere risultati incoraggianti fin dalla prima giornata, dall’altra vive la realtà dei fatti, ovvero una squadra (e una proprietà) appena riformate, appena nate. Noi Coach professionisti abbiamo ben chiare le dinamiche all’interno di un team quando cambia la leadership, quando cambia la maggior parte dei componenti... quando, insomma, avviene una rivoluzione vera e propria. La Fiorentina rispecchia in pieno ciò che avviene in tutti i team nuovi e, al contrario di quanto si possa pensare - vi assicuro - non vive alla giornata, ma anzi, è solo agli inizi di una programmazione ben precisa. Questa che stiamo vivendo è una fase assolutamente transitoria, iniziale e assolutamente normale: dargli tempo è semplicemente il miglior modo per comprendere la situazione. Nessun alibi, solo due numeri: sono poco più di tre i mesi di vita di questa nuova Fiorentina targata Commisso, e la squadra ha giocato appena quattro partite di campionato.

Ricordiamoci, come detto, che siamo alle porte soltanto della quinta giornata... dunque, massima tranquillità per tutti. E sapete perché? Perché se Castagne avesse mandato fuori quel pallone, oggi parleremo di un’altra Fiorentina e probabilmente anche di altre “ambizioni”. Questo per ricordare quanto, comunque vada, il calcio sia un essere imprevedibile. La linea sottile tra malumori ed entusiasmo sta proprio qui, e Firenze sta vivendo nel mezzo a questa linea divisoria.

Montella, come già detto qualche settimana fa, non deve “pensare all’elefante rosa”, ovvero non deve in nessun modo pensare alla striscia non positiva che lo segue da febbraio scorso, poiché questo alimenterebbe ulteriormente lo stato mentale di incertezza. La soluzione a tutto questo è continuare a progredire, continuare con il cammino senza deprimersi né esaltarsi.

Altro aspetto importante per la Fiorentina di oggi è quello di guardare esclusivamente alla prestazione, e non alla classifica. Caro Vincenzo: ogni occasione mancata come quella del Tardini può diventare un’occasione incredibile per crescere. Fa parte del percorso di crescita della squadra. Poni domande ai ragazzi... la crescita sul campo passa dalla crescita personale, meglio ancora se analizzando gli errori.

Capitolo Ribery: il francese ci ha dato ulteriore conferma di ciò che abbiamo sempre detto nei precedenti articoli, o sia che l’ex Bayern è davvero la chiave - e il perno mentale in campo - di questo cantiere Fiorentina.

Adesso con la Sampdoria andiamo a caccia di quel risultato positivo che aspetta la Viola: il percorso di crescita (che passa anche dalle sconfitte e dalle prestazioni deludenti) porta la squadra di Montella ad avere sempre maggior olio nei meccanismi. Dobbiamo avere fiducia, perché pare strano ma è così: la squadra ci sente. I giocatori ci leggono. Cara Fiorentina, hai una prateria di fronte a te e hai tutto a tuo favore... specialmente il tempo. Nessuna frenesia, nessuna pressione. E la Sampdoria, domani, soffrirà al Franchi. Perché ci aspettiamo una reazione naturale della Fiorentina: una reazione verso se stessa.


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