Come può la Fiorentina risollevarsi dopo queste prime due gare all’insegna della sconfitta? Come può Vincenzo Montella mantenere il giusto equilibrio mentale - a livello personale e di squadra - nonostante questo inizio in salita? Semplice: non deve assolutamente “pensare all’elefante rosa”. Questa è una metafora molto usata dai Mental Coach per descrivere la situazione di chi “non vuole pensare a una determinata cosa o situazione e proprio per questa stessa ragione, alla fine, si cade nella trappola di pensarci ininterrottamente”. E siccome il tecnico riflette il proprio pensiero e le proprie emozioni al gruppo, di conseguenza anche i tifosi viola hanno il timore che questo possa abbassare il livello genere dell’entusiasmo, e quindi dei risultati futuri sul campo.

Allora ci sorge spontanea una domanda: qual è l’elefante rosa di Montella e della Fiorentina? La risposta è il fantasma dell’esonero per il tecnico campano. Le doti e il potenziale di Montella sono fuori discussione (e la società è la prima a sostenere il tecnico e il suo futuro in viola) e si sa, nella vita può succedere anche di non ottenere i giusti risultati, anche per mesi, anche per molto tempo... e purtroppo non esiste un limite a questo. Succede. Succede a tutti, anche ai nostri beniamini, che per di più devono pure saper gestire le pressioni della piazza. Mica facile...

Tranquillo “Aeroplanino”, non sei in nessun mirino. Semmai ti consiglio di usare il tuo “mirino” per focalizzarti su quei due o tre aspetti da migliorare per la squadra: pochi aspetti ma ben concreti, da “lavorare” sia insieme al gruppo, sia “solo con te stesso”, vedi ad esempio l’equilibrio della linea difensiva. Parlare singolarmente con i giocatori può essere un bel modo per aumentare le performance. Caro Vincenzo, hai già tutto quello che ti serve per fare, delle prossime giornate di campionato, qualcosa di straordinario, con i giusti tempi per una squadra ancora così “fresca”. Sicuramente la forma fisica verrà in soccorso ai viola col tempo, perché la Fiorentina è, sotto gli occhi di tutti, un vero e proprio cantiere costruito da pochi giorni.

In questi casi, specialmente dopo un cambio societario e dopo una rivoluzione nella rosa, la squadra ha sempre bisogno di alcune settimane di rodaggio: è una cosa assolutamente normale (i giocatori devono conoscersi) e i risultati non tarderanno ad arrivare. Occorre solo avere pazienza: nella creazione di ogni tipologia di team (compresa una squadra di calcio) serve il giusto tempo per poter lavorare in maniera efficiente e “automatica”. Ciò che un addetto ai lavori nota dall’esterno, per questa nuova Fiorentina, sono sicuramente le immense potenzialità, sia agonistiche sul campo, sia manageriali. Possiamo dormire tranquilli e senza frenesie.

Capitolo Ribéry: avete notato come cambia la fisionomia della squadra dopo il suo ingresso in campo? Lo avevamo già detto ma ogni domenica è sempre più chiaro: l’esperienza del fuoriclasse francese supporta enormemente la squadra tutta, e le continue indicazioni da parte dell’ex Bayern ai compagni fanno virtualmente di Ribéry un “secondo allenatore”, questa volta in campo. Questa è l’arma vincente di Montella, per aumentare la carica in campo ed aggiungere una voce al coro dei leader. Ovviamente stiamo comunque parlando di due figure diverse - quella del tecnico e quella del numero sette viola - ma il senso è chiaro a tutti, e per questo è stato comprato. L’obiettivo è quello di portarlo presto a scendere in campo da titolare. La parola d’ordine è, per tutti, “tranquillità”. Senza pensare “all’elefante rosa” perché la Fiorentina è sulla strada giusta e ha bisogno della sua gente e del loro calore.


💬 Commenti