Sulle pagine dell’edizione odierna de La Repubblica si trova un commento sulla scelta del progetto vincitrice per il restyling dello stadio Artemio Franchi. L’autore del pezzo è Ugo Carughi, architetto e membro della Fondazione Pier Luigi Nervi Project.

"(...) Un’osservazione sulle soluzioni presentate per lo stadio nei primi tre progetti classificati. Che propongono nuove gradinate in corrispondenza delle curve in testata, oltre che delle tribune; dotano il complesso di nuovi spazi e nuove attrezzature e rispettano la struttura e gli elementi per cui lo stadio Franchi è celebrato in tutto il mondo. Ma rileviamo una sostanziale differenza del secondo e del terzo rispetto al primo".

Continua così Carughi: "Nel progetto vincitore la copertura, sorretta da alti e sottili pilastri, dall’interno dello stadio slitta con leggerezza all’esterno. Ma copre l’intera struttura di Nervi con un segno ad essa del tutto estraneo, sovrapponendovisi e ponendola fuori scala. Tale carattere è percepibile dall’esterno, dove l’alta copertura rettangolare ostenta la sua autonomia, alterando il rapporto tra lo stadio storico e il contesto urbano circostante”.

Chiosa finale: “Gli altri due progetti arrivati sul podio, viceversa, propongono un organismo unitario che non si sovrappone allo stadio esistente, ma vi si affianca dall’interno. Resta, così, inalterato il rapporto del contesto urbano con la struttura di Nervi, che non è coperta da un cielo di lamiera, ma respira liberamente come ha sempre fatto, sotto il cielo ‘naturale’, con i chiaroscuri delle sue membrature in calcestruzzo cangianti sotto la luce del sole, sotto le nuvole o, di notte, sotto le stelle”.


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