"Quando Barone andò per la prima volta al Franchi a vedere Fiorentina-Monza mi disse che lo stadio non era adatto per una squadra di Serie A e che era una porcheria". Queste furono le parole di Commisso durante la conferenza stampa di gennaio, dove il presidente viola fece chiarezza sulla situazione stadio. Nella stessa conferenza il numero uno viola fece presente che per la costruzione di un nuovo stadio avrebbe avuto bisogno dell'aiuto di tutti, Comune di Firenze compreso. Pochi giorni fa lo scambio di lettere tra Commisso e Nardella sembra aver incrinato un rapporto che all'inizio sembrava aver preso la piega giusta e in molti speravano che questa fosse la volta buona per il nuovo stadio. Il no della società viola alla Mercafir ha invece cancellato anni di discussioni e comunicati che avevano coinvolto anche i Della Valle. E così torna di moda l'Artemio Franchi. Il patron viola aveva fatto sapere pochi giorni fa che appena arrivato in estate aveva già proposto delle piccole modifiche da apportare al Franchi, ma che la Sovrintendenza aveva prontamente bocciato. Figuriamoci se si parla di un restyling completo… Ieri in soccorso di Commisso è intervenuto l'Onorevole Di Giorgi, che ha promesso una proposta di legge ad hoc per la ristrutturazione dei beni storici e culturali dei quali fa parte anche l'Artemio Franchi. Nei prossimi giorni ci sarà un confronto tra le parti per discutere della questione. Franchi no, Franchi si, Franchi forse. Quello che è certo è che il presidente viola, resosi conto della situazione a Firenze, abbia dovuto fare un passo indietro sullo storico stadio della Fiorentina a Campo di Marte.


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