E’ grande nel mondo del calcio il dolore per la scomparsa di Paolo Rossi. L’attaccante campione del Mondo poteva essere della Fiorentina, ma nel 1972 fu ceduto dalle giovanili della Cattolica Virtus alla Juventus. A completare l’affare fu l’allora presidente della società fiorentina, Aldo Nesticò, che ne ha parlato al Corriere Fiorentino.
Queste le sue parole: “L’avrei venduto volentieri alla Fiorentina. Parlai con il dirigente tecnico del settore giovanile viola Egisto Pandolfini, anche lui aveva capito di essere di fronte a un giocatore eccezionale, ma aveva dei limiti di spesa dettati dalla dirigenza della società, che non poteva spendere più di 5 milioni (Rossi venne ceduto a 15 milioni, ndr)”.
Pensavo che La Cattolica allora (come ora) patrocinata dalla Juventus avesse comunque avuto l’obbligo di cedere i suoi giocatori (che interessavano) alla patrocinatrice. Mai sentito di un giocatore della cattolica finito alla Fiorentina. Forse con Pandolfini questo qui ci parlò al caffè per poi dire alla Juve che la Fiorentina aveva fatto un’offerta “quasi” irrinunciabile, in modo da farsi pagare di più dai bainconeri. Ma, ripeto, mai sentito di un giocatore di rilievo della Cattolica finito alla Fiorentina.
Ah ma allora non era la villa di T. SILVA…era già di Pablito
Quasi cinquant’anni fa avevamo già gli stessi problemi……pochi piccioli! Non avevamo i capretti diTorino……