Torniamo indietro a Fiorentina-Brescia, prima partita post blocco Covid per i viola, e anche prima gara in cui l'allenatore, Giuseppe Iachini, ha avuto la possibilità di ricorrere ai cinque cambi. In quella circostanza il tecnico ha visto ammonire nel corso del primo tempo Dalbert e Caceres i quali, non contenti, sono andati anche vicini all'espulsione a stretto giro di tempo dalla loro ammonizione. Durante l'intervallo è arrivata poi la decisione dello stesso Iachini: Dalbert fuori, Caceres confermato in campo. Purtroppo per lui e per la squadra, l'uruguaiano è stato poi buttato fuori nel corso della ripresa, vanificando così il tentativo di rimonta della formazione gigliata. Un vero trauma per lo stesso Iachini, che da lì in poi, a fronte di calciatori ammoniti nei primi 45 minuti, ha praticamente agito nello stesso modo: sostituzione.

Ma ogni caso non è detto che debba essere trattato allo stesso modo nel calcio. Prendiamo ora la partita di Parma e prendiamo quello che è accaduto a Venuti. Il jolly della Fiorentina è stato ammonito (ingiustamente), ma la sua sostituzione all'intervallo è stata una forzatura. In primis perché non è che abbia dato segni di nervosismo e sia andato vicinissimo a prendersi il rosso. Ma soprattutto perché stava giocando bene, era in fiducia e poteva dare ancora molto sulla destra alla squadra. A differenza proprio di Dalbert e Caceres nel match che abbiamo citato in precedenza. La sostituzione con Lirola è stata peggiorativa per la Fiorentina che è andata maggiormente in sofferenza contro il Parma nella ripresa, rispetto ai primi 45 minuti.

Scriviamo questo perché riteniamo che un allenatore, specialmente ad alti livelli, debba valutare molto bene tutto prima di prendere una decisione e non debba lasciarsi trascinare dall'impeto e dall'istinto. Fortunatamente in Emilia non ci sono stati ripercussioni gravi, però c'è bisogno di maggiore lucidità a cominciare proprio da parte di chi tiene le redini di questa compagine.


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