In una vittoria da incorniciare come quella della Fiorentina ai danni del Milan, sono tante le prestazioni individuali degne di nota. Dal secondo tempo inappuntabile di Dodô all’incornata di Jovic, da un Cabral presente su ogni pallone a un Amrabat pronto a fare a sportellate con chiunque. Al centro della difesa emerge anche il buon Igor, che dopo parecchi mesi contraddistinti da un rendimento altalenante, si traveste per una notte da faro del reparto e regala a Giroud e compagni una serataccia.

Anche le statistiche sono ottimi indicatori: per il brasiliano, cinque recuperi e tre contrasti nell’arco di tutta la partita, il migliore della Fiorentina in questi due parametri. La partita, chiaramente, non si limita ai numeri, perché la grande capacità di Igor è stata riuscire a fare da vero e proprio trascinatore della difesa, tecnico e carismatico. Un’emblematica immagine è la sua sgasata a circa dieci minuti dalla fine, spezzando completamente il (comunque tenue) tentativo di arrembaggio rossonero.

Quella del numero 98 della Fiorentina rimane una stagione piuttosto curiosa, spesso instabile e fatta di eccessi: a cali tremendi come la prestazione a Bologna dello scorso settembre fanno da contraltare grandi partite come quella disputata sabato. Non saranno certo 90 minuti a cambiare drasticamente l’intera valutazione dell’annata, ma Fiorentina-Milan può rappresentare un nuovo punto di svolta per Igor. Che non poteva scegliere momento migliore, alle porte della fase clou della stagione, per tornare sulla scia degli ottimi primi mesi del suo 2022. Insomma, una rondine non fa primavera, ma magari è proprio la stagione a far bene al ragazzo.

E ora caro Dodô, che sia solo l'inizio e il trampolino di lancio per tornare ai livelli della Champions
Il tempo, quello che è servito per vedere una Fiorentina finalmente completa per tutta la durata di una gara e quello c...

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