Nella serata di lunedì, è andata in scena la nona edizione della ‘Hall of Fame Viola’, evento che celebra i personaggi che hanno reso grande la storia della Fiorentina. Nel corso della manifestazione, sono saliti sul palco tante glorie del passato, da Claudio Ranieri a Sebastien Frey, che hanno condiviso testimonianze emozionanti sui periodi che hanno vissuto a Firenze. Tra i premiati del Museo Fiorentina, l’organizzatore dell’evento, è stato insignito anche Celeste Pin, difensore che dal 1982 al 1991 ha difeso i nostri colori, scegliendo il capoluogo toscano anche per il proseguo della sua vita.

Proprio Pin, a margine dei saluti, ci ha tenuto a lasciare un bel messaggio rivolto al Museo Fiorentina che, con le sue attività, si impegna a mantenere una traccia vivida della storia gigliata. L’ex calciatore, infatti, ha invitato l’associazione a portare il senso della fiorentinità e dell’attaccamento alla maglia viola anche nelle scuole. “Ormai i giovani che crescono nel nostro vivaio, dopo 5 o 6 anni vissuti qui, finiscono per andare nella squadra strisciata (la Juventus ndr)” ha dichiarato l’ex giocatore. La speranza del trevigiano è che in futuro ci possano essere altri come lui, anche provenienti da fuori, che possano sentire il senso di appartenenza che ha fatto sì che Celeste mettesse radici a Firenze.

Nel corso della Hall of Fame, anche Frey ha fatto un discorso simile, citando le “bandiere” che non esistono più nel calcio odierno, ma ricordando quella che è stata la più importante nella storia viola: Giancarlo Antognoni. Il Museo Fiorentina ha quindi promesso che cercherà di diffondere questi bellissimi messaggi ai bambini delle scuole calcio fiorentine. Anche per cercare di fare in modo che i prossimi Bernardeschi, Vlahovic e Chiesa possano avere più riconoscenza verso una maglia che non rappresenta soltanto una squadra di calcio, ma una città ed un popolo intero.


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