La Fiorentina sotto la gestione Commisso ha raggiunto, con quella contro il Milan, quota 71 partite disputate. Con le dimissioni di Cesare Prandelli di ieri e il ritorno sulla panchina viola di Beppe Iachini, siamo al terzo cambio di allenatore in poco più di una stagione e mezzo, praticamente un cambio ogni 23 partite giocate.

Nessuna polemica, in un momento così non serve. I numeri che abbiamo riportato però, fotografano un'instabilità che dura da tempo e che non fa bene a nessuno, squadra compresa. I risultati in campo e la classifica riflettono la fragilità di alcune scelte fatte, forse con troppo sentimento.

Certo, quest'ultimo avvicendamento sulla panchina della Fiorentina è l'unico dei tre avvenuto non per volontà della società, ma per mano di Prandelli stesso. Un addio che nelle motivazioni lascia ancora qualche dubbio e qualche perplessità che forse non capiremo mai ma che, certamente, sono legate anche a quella situazione instabile che regna sovrana all'interno dell'ambiente.

Ora la salvezza, poi c'è da cambiare, tanto. Non si tratta di promesse o di speranze. Si tratta di non commettere ancora gli errori del passato, per cancellare un'instabilità tossica che fa troppo male a questa Fiorentina.


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