La Fiorentina non brilla e certamente cercare troppi alibi per la squadra non è produttivo. Sarebbe però inopportuno e miope non evidenziare che la squadra di Italiano non può proprio permettersi di rinunciare contemporaneamente a Milenkovic, Dodô, Nico Gonzalez e Sottil ed essere competitiva a certi livelli. La sfida con l’Atalanta ha evidenziato le carenze della rosa viola, soprattutto sul piano delle alternative, oltre all’assoluta assenza di concretezza in zona gol. 


Italiano ha dovuto fare i conti con gli infortuni e con indisponibilità estremamente difficili da fronteggiare. I dati parlano chiaro e con Milenkovic in campo la Fiorentina subisce la metà dei gol, mentre non è un caso che Gonzalez sia il capocannoniere pur con pochissimi minuti giocati e l’apporto di Sottil sul piano offensivo sia determinante. Sulla fascia destra, poi, è evidente il gap tecnico e non solo tra Venuti e Dodô. 


Addirittura è toccato a Terzic giocare un’ampia parte di gara come terzino destro, essendo costretto a rientrare sul piede forte per crossare e con la difficoltà di dover agire contromano. Nel finale poi, complici gli acciacchi di Quarta, abbiamo visto ancora scalare Amrabat in difesa come in Turchia ed entrare Duncan. Giocare fuori ruolo può accadere purtroppo in una situazione di emergenza, se però questo accade sempre più spesso è molto difficile riuscire ad essere incisivi e rendere al meglio. 


La Fiorentina oggi in Scozia recupera Milenkovic ma si presenterà senza Sottil, Ikonè, Barak e con Dodô e Gonzalez non disponibili dal primo minuto. C'è curiosità attorno alla formazione che Italiano sceglierà per la decisiva sfida di Conference ed ancora una volta il mister viola dovrà disegnare una squadra che non è la migliore possibile.

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