Questa mattina il più grande quotidiano statunitense, il New York Times, propone un'inchiesta che riguarda davvero da vicino il mondo viola. Rocco Commisso quando è "sbarcato" a Firenze - si legge nell'articolo - ha scoperto che le sue grandi speranze per un nuovo stadio si aggrovigliano nella burocrazia e nella nostalgia. Ma ci sono state anche altre sfide più spinose. Dopo quel rapido accordo per chiudere l'affare lo scorso giugno, i proprietari della Fiorentina hanno scoperto una curiosa serie di accordi: i contratti firmati dagli ex dirigenti del club poco prima che la squadra cambiasse le mani.

Gli accordi, secondo i documenti esaminati dal New York Times, hanno effettivamente dato a un agente di calcio, nominato a febbraio come parte di un'indagine sul riciclaggio di denaro in Spagna, il permesso di trovare acquirenti per almeno cinque membri del roster della Fiorentina. In cambio, all'agente verrebbe pagata una commissione. Se la Fiorentina si fosse rifiutata di completare un accordo che l'agente aveva portato al club, avrebbe invece ricevuto una penalità. In effetti, la Fiorentina aveva accettato di scaricare alcuni dei suoi migliori giocatori per un prezzo negoziato da un estraneo, per un importo che non aveva definito, o di pagare una commissione all'agente se non lo avesse fatto.

Gli accordi sono stipulati con società controllate dall'agente Abdilgafar Fali Ramadani, che le autorità spagnole hanno accusato di far parte di un programma di riciclaggio di denaro sporco e di evasione fiscale. Ma offrono ancora un altro assaggio delle oscure realtà che sono alla base del sistema globale di trasferimento dei giocatori, un settore che vale oltre 7 miliardi di dollari all'anno. I dirigenti della Fiorentina hanno rifiutato di commentare gli accordi e Commisso non era disponibile per un commento, secondo un portavoce.


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