Vanno tanto di moda i giovani del Borussia Dortmund, soprattutto i millennials: Sancho e il nuovo crack Haaland in particolar modo. Il norvegese per altro, mostruoso fin qui a livello statistico, è un po’ il tipo di calciatore che mira a diventare anche Dusan Vlahovic. Più scaltro e “pronto” per i grandi palcoscenici lo scandinavo, più tecnico e un pochino più grezzo invece l’attaccante viola, che con Haaland condivide anche la preferenza per il mancino. Stoppiamo qui i paragoni e diciamo che un vero e proprio diamante in casa ce l’ha anche la Fiorentina, che lo seppe scovare 17enne e a poche “lire”.

Il gol di Vlahovic contro il Napoli. Foto: Fiorentinanews.com


La stagione di Vlahovic si è aperta subito con un certo peso sulle spalle, quello di dover reggere il peso dell’attacco in attesa di un Pedro, che poi non è mai realmente arrivato. La doppietta al Monza in Coppa Italia e l’esordio da titolare alla prima con il Napoli ma poi il 3-7-0 di Montella a penalizzarlo, fino alla doppietta (inutile solo ai fini del risultato) a Cagliari. Da lì il serbo ha iniziato ad integrarsi davvero con la Serie A, regalando lampi di classe ancora troppo poco continui ma sempre più frequenti: gol (splendidi) a Napoli ed Inter ed un’altra doppietta con la Samp. Tecnica, fisico e personalità non gli mancano ma la questione resta sempre aperta: la Fiorentina dovrà puntare anche su un altro attaccante oltre a lui (e Cutrone) per la prossima stagione o potrà permettersi di far esplodere il proprio diamante grezzo?


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