3 maggio 2014, esattamente sei anni fa abbiamo assistito alla più bella e numerosa trasferta di massa dei tifosi della Fiorentina. Seguita però da una delle più grandi farse degli ultimi anni, almeno a livello calcistici.

L'omicidio di un tifoso del Napoli, la trattativa con alcuni esponenti della malavita per poter cominciare il match, poi iniziato con un ritardo abissale, fatta dalle autorità preposte alla pubblica sicurezza. A completare l'opera ci ha poi pensato Ilicic (che comunque è un fenomeno) sbagliando un gol da cinque metri dalla porta avversaria di fatto consegnando la Coppa ai partenopei.

Una serata che era iniziata in maniera meravigliosa ma che alla fine ci ha lasciato un sacco di amarezza. Ma anche il ricordo, indelebile, di un'onda tutta viola che era venuta solo per onorare una grande festa. Un popolo che merita di poter giocare per traguardi importanti e finali come quella. E magari anche vincere, un verbo che non viene più utilizzato, almeno accostato alla Fiorentina, dal 13 giugno 2001: un'enormità ormai.


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