Da un tifoso della Fiorentina e nostro lettore riceviamo e volentieri pubblichiamo.

Cari Amici Viola,

Cerchiamo di unirci tutti intorno alla nostra squadra, le dimissioni di Prandelli sono un gesto di Amore per mettere di fronte tifosi, società e giornalisti al grandissimo pericolo che la squadra sta correndo, ossia la retrocessione.

Prandelli è uomo di calcio e questo è innegabile, ma un uomo di calcio con una sensibilità sconosciuta nel mondo del pallone. Ci ha abituato ad altri grandi gesti di Amore, chi non ricorda il suo addio alla Roma per Amore della moglie.

Con tutto il rispetto possibile per Cesare la Fiorentina è come una moglie e lui da uomo di calcio ha toccato con mano che sta rischiando la vita. Ha visto con i suoi occhi la pochezza tecnica e di personalità di molti giocatori, la fragilità di una squadra pensata male e costruita peggio. Ha visto la confusione totale del Direttore sportivo culminata con l’assurdo ed inspiegabile ultimo mercato di gennaio.

Diciamocelo chiaro Pradè è entrato in un tunnel dal quale non potrà uscire a Firenze, sembra ancora convinto delle sue scelte tecniche mentre avrebbe già dovuto tirare una riga da tempo. Prandelli ha certamente visto anche l’inesperienza che i due uomini fidati di Commisso hanno nel mondo del calcio, ossia Barone ed il figlio; e parlo a livello tecnico, perché intendiamoci ad oggi, per la gestione Commisso, il fallimento Viola è esclusivamente tecnico e non manageriale.

Sicuramente Prandelli si sarà chiesto anche cosa hanno dato e cosa potranno dare in futuro gli unici due uomini di calcio che sono vicino alla squadra, ossia il grande ed unico capitano e Dainelli.

Ecco, credo proprio che la decisione di Cesare sia maturata in questo scenario, il cuore che batteva sempre più forte, la convinzione di non essere più lucido per dare il massimo e la paura di non poter salvare uno degli Amori della sua vita, ha fatto in modo che la sua sensibilità e la sua dignità prevalessero, facendo un passo indietro, con l’assoluta speranza che Beppe Iachini possa salvare questa squadra per il secondo anno successivo dalla serie B.

Ecco, ora non vorrei sentire una parola di troppo nei confronti di quel grande uomo che è Beppe Iachini, ma solo ringraziamento a vita se riuscirà nell’ennesima impresa, pur sapendo che non sarà l’allenatore della Fiorentina l’anno prossimo.

Concludo con un pensiero per il Presidente Commisso, che sono certo starà soffrendo immensamente.

Caro Presidente, lei è arrivato e dopo due stagioni non ha ancora scelto, ne un allenatore ne un direttore sportivo, avrà capito certamente i suoi errori, avrà capito certamente che nel calcio l’aspetto tecnico è prioritario e soprattutto vuol dire soldi, tanti soldi..... faccia le sue scelte in silenzio ma le faccia presto.

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