Il calciomercato della Fiorentina non ha rispettato le attese dei tifosi, che anche sulle nostre pagine hanno espresso dissenso (LEGGI QUI) per le scelte della società viola. Probabilmente le aspettative erano alte, vista la posizione in classifica della squadra di Prandelli e il precedente della passata stagione.

A gennaio Pradè ha definito gli acquisti di Kokorin e Malcuit: il primo a titolo definitivo per un esborso attorno ai cinque milioni di euro, mentre il secondo con la formula del prestito secco. Una sessione che è andata in netta controtendenza con quella della passata stagione, quando la Fiorentina di Iachini veniva notevolmente rinforzata. Arrivarono Cutrone, Duncan, Agudelo, Kouame, Igor e Amrabat, anche se quest'ultimo è rimasto a Verona fino al termine della stagione. Tanti i soldi spesi, attorno ai sessanta milioni di euro. I primi tre si sono rivelati dei veri e propri flop, tant'è che a distanza di un anno hanno già salutato Firenze. Anche l'ex Genoa poteva lasciare la Fiorentina, ma alla fine si è deciso di rifiutare tutte le offerte. Si salvano solo Igor e Amrabat: il primo sta crescendo e trovando spazio nelle gerarchie di Prandelli, mentre il marocchino si è caricato fin da subito il centrocampo della Viola sulle sue spalle.

Ma allora perché la Fiorentina ha deciso di adottare un mercato dal profilo basso? Innanzitutto, c'è da dire che la crisi economica dovuta al Covid ha inciso (anche) sulle casse societarie. Inoltre, la dirigenza ha valutato che la rosa a disposizione di Prandelli fosse sufficiente per arrivare a fine stagione 'sani e salvi'. E chissà che dietro a questa scelta ci sia anche l'input della proprietà, in vista anche di un cambio di direzione sportiva al termine della stagione. Possibile, se non plausibile, che Commisso abbia deciso non utilizzare le risorse a disposizione a gennaio e di tenersele per l'estate, quando in riva all'Arno potrebbero sbarcare un nuovo direttore sportivo e un nuovo allenatore. 


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