Nelle prime due uscite stagionali sono arrivate subito due vittorie, anche in campo internazionale. Ma già contro la Cremonese, la squadra di Italiano aveva fatto vedere qualcosa di diverso rispetto allo scorso anno. Con la dipartita di Torreira, è evidente che il centrocampo non è più lo stesso. Amrabat assicura maggiore fisicità, ma pecca di quel palleggio di cui il pivot uruguayo era un asso. La soluzione, allora, è arrivata tagliando la testa al toro. Ossia, bypassando i tanti tocchi dal mezzo e aprendo direttamente sulle fasce. Con il risultato che le catene laterali sono partite in quarta. Basti vedere il primo gol segnato al Twente.

Biraghi-Sottil e la corsia di destra tra Kouamè e Gonzalez sono partiti col piede giusto (e veloce). Mettendo in pratica il credo dell’allenatore: “attaccare fortissimo”. Ciò implica qualche concessione di troppo dietro (già tre i gol subiti contro due avversari modesti), ma fa tutto parte del grande piano offensivo del tecnico siciliano. Italiano sa che non può più contare su un palleggiatore seriale come era l’attuale centrocampista del Galatasaray, ma ha trovato subito -e ciò non era affatto scontato- la soluzione. E i successi per ora lo stanno premiando con cinque gol nei primi cinque giorni della stagione 2022/23.

L’orizzontalità e gli scambi ravvicinati tra la difesa e il centrocampo sono stati ridotti a favore di lanci lunghi e aperture profonde a spalancare le retroguardie avversarie. Così il regista tocca molti palloni in meno a beneficio degli esterni -terzini compresi- che si possono sbizzarrire. Biraghi, ma anche il povero Brenet, ne sanno qualcosa. Questa è la nuova strategia d’attacco della Fiorentina: una squadra decisamente più verticale -e propositiva- che rinuncia a passare ossessivamente dal centro per far impostare ogni azione dai piedi del perno di centrocampo. Solo il tempo dirà se questa nuova (vecchia) soluzione avrà la stessa fortuna dell’anno scorso, ma intanto i tifosi si possono divertire con questa squadra ancora più spumeggiante.


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