Contro il Verona è arrivata la prima soddisfazione personale, in questa stagione, per Jonathan Ikonè. L’esterno della Fiorentina ha trovato la sua seconda rete da quando è in maglia viola, con un’azione in solitaria che ha stupito più di qualche tifoso. E probabilmente anche la stessa difesa scaligera, soprattutto Montipò.

L’ex campione di Francia veniva da una pessima uscita in Turchia, in cui, oltre ad essere stato uno dei peggiori in campo, si era fatto distinguere anche per una folle doppia ammonizione. La sua stagione non era ripartita col piede giusto, mostrando ancora i segni di un ambientamento che, a nove mesi dal suo arrivo, stenta ancora ad essere completo. Un po’ come Cabral, Ikonè non pare integrato al meglio negli schemi di Italiano, che infatti non lo ha mai considerato un titolare.

L’inizio convincente di Sottil e la sorpresa Kouamè gli hanno tolto spazio, nonostante la doppia competizione lo conceda anche alle seconde linee. Per il compagno di merende di Mbappè, però, è arrivato il momento di fare un salto, soprattutto mentale, togliendosi quella timidezza di dosso che sembra bloccarlo ogni volta che tenta una giocata. Anche nell’ultima di campionato, eccezion fatta per il gol, le sue scorribande sulla fascia non erano state numerosissime.

Ciò in cui deve migliorare è quindi l’intesa con i compagni, che sembrano affidarsi ancora il giusto alle doti dell’ex Lille. Ma quelle ci sono, il ragazzo ce ne ha dato un piccolissimo assaggio, ma dentro di lui sa di possederle. Il suo obiettivo è calarsi di più nella filosofia dell’allenatore: richiesta non semplicissima vista la sua propensione a sgusciare via per il campo. Una volta definito il suo ruolo (ovvero solo attaccante e non esterno che rientra in difesa) Ikonè -il ragazzo bravo ma che non si applica- potrebbe diventare l’arma a sorpresa di questa squadra. Sempre che si ricordi che ogni tanto può fare anche gol.


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