La sensazione è che, rispetto allo scorso anno, molti giocatori viola si stiano deprezzando. La stagione così così della Fiorentina, che ha ancora tempo per poter cambiar rotta, anche in chiave futura sta svalutando il parco giocatori gigliato. Anche per questo la proprietà è meno serena del solito, anche per questo i giocatori migliori dovranno cominciare a dare qualcosa in più. Chiesa, ad esempio, dopo l’ottima annata scorsa, sta trovando qualche problema in più e sta sicuramente pagando il momento 'no' della squadra, la poca forza offensiva. Due reti sono poche, la speranza è che dopo Empoli, anche tatticamente sia cambiato qualcosa e che il 'gioiellino' gigliato rimanga meno solo lassù in avanti. Con Simeone che sembra tornato al gol e ad un condizione fisica migliore, potrebbe nuovamente formarsi una coppia di tutto rispetto. Lo stesso Veretout, che continua comunque a piacere a molti club italiani e non solo, nel nuovo ruolo sembra aver perso un po' di palcoscenico, forse anche perché più lontano dalla porta e, inevitabilmente, con meno reti all'attivo. E poi Milenkovic, autore di una prima parte di stagione con qualche errore di troppo e con un'espulsione che pesa un po': avrà tutto il tempo per rifarsi. Ma ci piace, in questo scenario un po' ribassista, parlare anche del giovane portiere gigliato che ad inizio stagione avevamo criticato. Lafont sta crescendo e la parata contro l'Empoli ha messo in luce la sua reattività, la sua forza fisica, il suo istinto. A diciannove anni trovare un ragazzo con queste possibilità tra i pali non è cosa da tutti i giorni. Ha commesso qualche errore, continuerà a commetterli, ma la Fiorentina può davvero essere la piazza ideale per aiutarlo, per farlo crescere, per assistere alla sua esplosione. Con i preparatori italiani, con una 'cultura' pallonara diversa, con il ‘carattere’ del ragazzo francese, Firenze potrebbe finalmente abbracciare il nuovo Toldo. Un ragazzone da seguire e da aiutare, dal talento indiscutibile. Ci dicono che, in allenamento, faccia addirittura parate superiori, che spesso e volentieri i compagni di squadra si fermano per applaudirlo perché rimangono a bocca aperta per le sue parate. Sta cominciando a farle anche nelle partite vere, anche in Serie A. Bravo, perché resistere alle prime critiche, ai primi mugugni, non è cosa facile, specialmente per un ragazzo così giovane che fino a pochi anni fa faceva l’attaccante, che si è messo tra i pali per puro caso, e che non è più uscito. Inevitabilmente gli mancano ancora un po' di fondamentali, un po' di regole, ma la sensazione è che stia imparando tutto molto in fretta, come sanno fare soltanto i campioni. E allora, attendendo l’attaccante (ci perdoni Simeone, ma nonostante il suo gesto abbastanza ingeneroso, crediamo che possa dare ancora molto di più), ci godiamo e ci coccoliamo un numero uno dalla faccia simpatica e dai tuffi spettacolari.


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