Ci sono diversi interpreti che nella Fiorentina di oggi stanno facendo fatica, fisicamente o mentalmente che sia, e che sicuramente stanno offrendo un rendimento al di sotto delle aspettative. Il riferimento è ovviamente all'attacco, il reparto in cui si dovrebbe fare la differenza e con la distribuzione maggiore di talento: da Cabral a Jovic, passando per Ikoné. Non parliamo di bocciature naturalmente perché di margine per crescere ce n'è ma di fatto, suddetti interpreti ad oggi non sono pronti per dare un contributo alla Fiorentina.

La retorica che va spesso di moda quando le cose non girano nell'immediato è quello dell'attesa e allora piovono i paragoni di comodo, solitamente riferiti a Batistuta e Vlahovic. Con loro servì pazienza, poi ripagata, è possibile che lo stesso serva anche agli attuali, fermo restando poi che almeno Cabral e Ikoné sono a Firenze da nove mesi. Se la Fiorentina cede una certezza come Vlahovic è chiaro che se non di calciatore dello stesso livello, quantomeno su risorsa affidabile si debba puntare. Il responso parziale di oggi parla invece più di scommessa che di reale rimpiazzo. L'attesa è sacrosanta e non è certo tempo di bocciare o buttare tutto all'aria ma è chiaro che il trend dell'attesa non possa diventare la regola.


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