Lungi da noi fare un inno al vittimismo, ma c'è da dire che la sfortuna, quando di mezzo c'è la Fiorentina, ci vede benissimo, eccome.

Estate 2013: il club viola, ancora sotto la gestione dei Della Valle, prova a fare il salto di qualità, puntando deciso alla qualificazione in Champions League e, forse, anche verso qualcosa di più. Arrivano due grandi attaccanti, almeno sulla carta, come Mario Gomez e Giuseppe Rossi. Il primo è costato la bellezza di 16 milioni di euro e si porta dietro un ingaggio da oltre 4 milioni netti a stagione. Il secondo viene da un grave infortunio ma è un fuoriclasse acclamato: pochi mesi prima lo voleva addirittura il Barcellona. Com'è finita la faccenda? Già il 15 settembre 2013 il tedesco va KO per una grave lesione al ginocchio. Doveva stare fuori tre mesi, in realtà ci resta molto più a lungo perché emerge il famoso problema della zampa d'oca, una tendinite che prolunga il periodo di riabilitazione. Stessa sorte, stesso destino per Giuseppe Rossi. Lui dura un po' di più, nel senso che almeno arriva al 5 gennaio 2014, prima di rompersi il crociato del ginocchio ed essere messo fuori dai giochi praticamente fino alla fine della stagione: al momento era capocannoniere indiscusso del campionato. Montella avrebbe dovuto avere un tridente offensivo straordinario con Cuadrado-Gomez e Rossi per l'appunto...finirà per avercelo praticamente per uno scampolo piccolissimo di gioco.



Passano gli anni e la storia si ripete puntualmente con Franck Ribery. Deve essere lui il faro della Fiorentina targata Rocco Commisso, l'unico fuoriclasse presente in una rosa molto giovane e piena di scommesse. Ma abbiamo visto tutti com'è andata a finire la storia dopo l'intervento killer di Tachtsidis alla sua caviglia. Due settimane di tentato recupero prima di prendere la decisione di operarsi. Totale: tre mesi ai box, un trionfo!



Non erano certo scommessone ma la Fiorentina ha perso il proprio giocatore-faro altre volte. Pensiamo ad Antognoni nella stagione 1981/82 quella del quasi Scudetto. Magari con la bandiera sempre in campo quel quasi si sarebbe trasformato in scudetto vero e proprio. Oppure pensiamo ad Enrico Chiesa, l'unico pezzo da novanta in una squadra disastrata nella stagione 2001/02. Rotto il ginocchio pure lui, tutta la stagione fuori dopo un avvio di campionato strepitoso e viola tragicamente prima in B e poi dritti verso il fallimento. Con Chiesa magari sarebbe arrivata la salvezza e si sarebbe scritta tutta un'altra storia.


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