Lafont al Nantes, Dragowski titolare: una prospettiva che entusiasma i più ma attenzione a non farsi ingannare: Firenze non è Empoli. E' molto facile per un portiere mettersi in mostra, fare miracoli, quando ad ogni partita arrivano almeno dieci tiri in porta. Lo è molto meno, invece, mantenere la concentrazione per farsi trovare pronti in quelle poche occasioni in cui si viene chiamati in causa. Ed è quello che succederebbe alla Fiorentina, che anche nell'ultima disastrosa stagione non ha quasi mai subito assedi dagli avversari. Riuscirebbe allora Dragowski a ripetersi? La speranza ovviamente è che lo faccia, ma la realtà potrebbe essere un'altra. Ovvero che alle prime indecisioni, che sicuramente ci saranno (ricordiamo che anche Dragowski è molto giovane, classe '97), cominceranno di nuovo a piovere critiche.

Ma qual è allora la soluzione migliore? Sicuramente monetizzare con il polacco e investire su profili di maggiore esperienza e spessore. Viviano, nel ruolo di numero dodici, e Perin come titolare. Il portiere della Juventus, scardinato dal ritorno di Buffon, deve trovare una nuova squadra e quale migliore della Fiorentina per rilanciarsi? Una coppia del genere garantirebbe assoluta affidabilità, con un secondo di livello che non farebbe rimpiangere eventuali assenze dell'ex Genoa.

E allora, portare in riva all'Arno un profilo come quello di Perin risolverebbe un problema che a Firenze esiste da troppo tempo. La Fiorentina ha bisogno di ripartire da un numero uno che faccia la differenza, e che si possa stabilizzare per un po' di anni diventando un simbolo della squadra, come lo era Frey. Cosa che difficilmente potrebbe succedere, almeno nell'immediato, con Bart Dragowski. Sei mesi seppur di alto livello nell'Empoli non possono bastare per affidargli la porta di una piazza così pesante.

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