Il suo arrivo aveva già destato qualche perplessità per un pedigree non proprio da crack del calcio europeo, poi la scarsa considerazione a confermare un po' le attese: per Christian Norgaard non è stata certo una stagione da incorniciare, anzi. Cinque presenze, 317 minuti ed una presenza quasi invisibile. Numeri che si commentano da soli, per colui che in qualche modo doveva colmare il gap di una partenza pesante come quella di Badelj. Dubitiamo (vogliamo proprio farlo) che nelle stanze della dirigenza viola si credesse davvero nel danese come il suo vero sostituto. Di fatto l'ex Brondby ha finito per rappresentare un po' l'essenza della Fiorentina attuale: una squadra senza arte né parte, una squadra fantasma nella Serie A italiana.


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