Gollini: 6 Un'uscita bassa che genera un gol del Napoli. Fortuna vuole che nella circostanza Osimhen risulti essere in fuorigioco quando la palla gli arriva sui piedi. A proposito di piedi, gioca più con quelli che con le mani, chiamato in causa spesso dai difensori centrali. Però va giù bene su un rasoterra dai venti metri di Raspadori.

Dodô: 7 Un'applicazione difensiva da applausi. Concede una sola giocata pericolosa allo spauracchio Kvaratskhelia per il resto lo limita sia in ripiegamento che chiudendo bene la diagonale. Nel secondo tempo ci fa vedere anche qualche accelerata, segno che sta molto meglio anche atleticamente.

Milenkovic: 7 Affronta Osimhen a viso aperto e vince sempre lui. Ha ragione Italiano sul fatto che si sia evoluto molto nel corso dell'ultimo anno e sta facendo mangiare l'erba a fior fior di attaccanti.

Martinez Quarta: 5,5 Da brividi il retropassaggio a Gollini fatto nel finale del primo tempo, con il rischio concreto di mandare in porta Osimhen. Si va a prendere un'ammonizione facendo un fallo completamente inutile a centrocampo. Non riesce ad essere lucido in tutte le fasi di gioco ed è un limite grosso che si porta dietro. Igor: 6 La linea difensiva tiene bene, chiamato ad interventi di ordinaria amministrazione per lui.

Biraghi: 6 Più preoccupato di bloccare Lozano che proporre gioco. Posizionato male solo in una circostanza in cui il messicano va vicino alla rete. Terzic: SV.

Bonaventura: 6 Dopo un primo tempo discreto, forse è quello che ha pagato maggiormente i tanti impegni avuti dalla squadra in questo inizio di stagione. Maleh: 6 Si butta bene nella mischia anche se è chiamato a giostrare a piede invertito. Buono un pallone servito a Sottil e non sfruttato a dovere dall'attaccante viola.

Amrabat: 7 La mette sul fisico e quando fa così diventa un armadio a quattro ante di fine ottocento, praticamente non spostabile. Ha anche una tenuta atletica fuori dal comune. Dov'è che pecca il nazionale marocchino? Quando prova a mettere un pallone in profondità e non a gestirlo, i risultati però sono tutt'altro che straordinari.

Barak: 6 Neanche il tempo di arrivare a Firenze che subito Italiano lo lancia in campo e anche titolare. Segno del fatto che l'allenatore ripone grande fiducia in lui e ha grandi aspettative. Buona applicazione del pressing, studiato bene dal ceco. Mette fuori un sinistro da dentro l'area (anche se probabilmente in fuorigioco). Poi inevitabilmente cala, ma avrà sicuramente molto spazio in questa squadra.

Ikone: 5 Aveva dato dei buoni segnali di risveglio in Olanda, anche se aveva gettato al vento un paio di ottime opportunità. A questo giro c'è da registrare un passo indietro. Poche volte chiamato in causa e quando si trova a tenere il pallone dimostra di essere confuso. Kouame: 6,5 Generoso e voglioso di farsi vedere. Significativo vederlo al 90' rincorrere Mario Rui e fermare un contropiede del Napoli.

Jovic: 5,5 Comincia ad aleggiare un dilemma difficile da districare: tocca pochi palloni perché sbaglia i movimenti o i compagni lo ignorano troppo? In attesa di avere risposte lo si nota tanto per il nervosismo manifestato a più riprese e in parte giustificato perché in tre occasioni viene steso dagli avversari e Marinelli non gli fischia punizione.

Sottil: 6 Va bene essere in forma, va bene aver preso tanta confidenza, ma la ripartenza al 37' l'ha gestita male e in maniera troppo egoistica. Jovic nella circostanza gli getta addosso una serie di improperi infinita e irrepetibile. Tanti strappi, tanti spunti ma anche il mirino perennemente indirizzato su Meret e con conclusioni che non possono metterlo in difficoltà. Saponara: SV.

Italiano: 6,5 Gestire tanti impegni consecutivi non è facile per nessun allenatore. La Fiorentina vista col Napoli però non ha arrancato, ha fatto spesso la partita e questo zero a zero ha un sapore ben diverso rispetto a quelli di Empoli ed Enschede.

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