Terracciano: 6 Immobile (non Ciro ovviamente) sul tocco a centroarea di Casale che finisce la sua corsa in fondo al sacco però vicinissimo al palo e con lui coperto. La sua serata all'Olimpico inizia così. Per 45 minuti è il vero regista della Fiorentina, perché tocca più palloni di qualsiasi altro giocatore viola. Alla fine dei salmi interventi che ha dovuto fare? Zero.

Dodô: 6 Ripartiamo dal suo secondo tempo che è sicuramente molto più interessante rispetto al primo dove invece ha palesato molti dei limiti che avevamo visto diverse volte in questa sua prima esperienza italiana. Quando si inserisce, quando permette alla squadra di allargare il gioco, è tutta un'altra cosa e non solo per lui.

Milenkovic: 5,5 Un po' di sfortuna, un po' di ritardo, un po' di imperizia, fate un bel mix, shakerate bene il beverone e vi verrà fuori la sua marcatura su Casale in occasione del vantaggio laziale. Dopo l'episodio concede pochissimo agli avversari. Ha anche l'occasione più colossale del match al 94' esatto, ma non riesce ad insaccare da due metri dalla porta. Un errore, perché possiamo definirlo davvero così, che ci costa due punti.

Ranieri: 6 Non solo si ritrova in campo, ma si ritrova anche ad impostare sul due più uno messo in atto da Italiano. Gli avversari gli lasciano molto spesso spazio per invogliarlo a portare palla. Ne perde una in uscita pericolosa su una delle poche pressioni di Luis Alberto. Considerata anche la fase difensiva e il valore dei giocatori che aveva davanti, gli va riconosciuto il fatto di essere riuscito a portare a casa la pagnotta. Igor: SV.

Biraghi: 6 Gara da senza infamia né lode.

Bonaventura: 6,5 Bene perché fa le due fasi, da preferire però quello visto nel secondo tempo, perché va più in verticale e meno all'indietro. Fondamentale nell'azione del pareggio che, di fatto, avvia lui con una fantastica giocata a metà campo. Mandragora: SV.

Amrabat: 5,5 Lento e lineare (troppo semplici le sue giocate) nell'impostare il pallone, tanto che finisce per perdere palloni in uscita che potevano costare carissimo e che si tramutano in occasioni per la Lazio.

Barak: 5,5 Non si vede tantissimo con la Fiorentina in possesso palla. In uno dei pochi inserimenti efficaci del suo match non gestisce al meglio al 90' una palla che decide di servire ad Ikone (marcato) ignorando invece il buon taglio di Cabral.

Kouame: 4,5 I primi mesi di questa stagione ci avevano illuso di aver ritrovato un altro giocatore rispetto a quello visto prima dell'esperienza all'Anderlecht. Piano, piano però, ahinoi, lo stiamo rivedendo pari, pari. Cross a trenta centimetri da terra, controlli errati, molta confusione, poche idee. Ciliegina: regala l'angolo dal quale nasce il gol di Casale. Saponara: 6,5 Riesce a dare un volto totalmente diverso alla squadra con grandi giocate e con la sua tecnica. Qualche scelta la si può anche contestare ma questo toglie poco o niente alla sua prestazione.

Jovic: 5,5 28 minuti di attesa prima di uno squillo. Spazio ne ha avuto per indirizzare al meglio la sua conclusione dal limite, ma forse si è fatto ipnotizzare dalla maglia fluorescente di Provedel, perché ne è venuta fuori una traiettoria troppo centrale, sulla quale il portiere della Lazio ha voluto fare il tuffo a beneficio dei fotografi. Per il secondo tocca aspettare il 65', con un colpo di testa respinto dal portiere avversario, all'interno di un'azione che lui stesso aveva avviato con un'apertura su Dodô. Timidi segnali all'interno di un contesto in cui spesso lo vediamo fermo o anticipato dagli avversari. Cabral: SV.

Gonzalez: 7,5 Nico nei suoi cenci, sostanzialmente gioca un altro sport rispetto alla maggioranza dei suoi compagni. I veri tiri sono i suoi: il primo finisce largo non di molto, il secondo a fil di palo laddove Provedel può solo guardare e l'Olimpico applaudire. La terza conclusione, da posizione non impossibile è invece rivedibile, perché aveva il corpo completamente all'indietro. Ma menomale che è rimasto... Ikone: 6 Qualche spunto lo fa vedere.

Italiano: 6 Una Fiorentina che possiamo dividere in due quella che abbiamo visto all'Olimpico. Quella del primo tempo, pur concedendo poco, ha dimostrato eccessiva lentezza e poco o davvero niente in fase propositiva (un solo tiro in porta nato da un pallone recuperato sulla trequarti avversaria). Meglio quella della ripresa con 20-25 minuti di buona fattura, 10-15 minuti di sofferenza e un finale in cui sono stati creati tre pericoli alla porta laziale compresa l'occasionissima di Milenkovic. La sua Fiorentina ritorna da Roma con qualche segnale positivo rispetto alle ultime prestazioni poco brillanti.

 

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