Dalla Fiorentina alla Juventus per poi ritrovarsi, a 28 anni a doversi ricercare un contratto in Canada per continuare a giocare. E' questa la parabola calcistica, assolutamente discendente, intrapresa da Federico Bernardeschi.

Sull'ex attaccante viola scrive stamani su La Nazione il giornalista Stefano Cecchi: "L’ultima istantanea scattata a Firenze nel 2017 non gli rende onore: un certificato medico che inviò alla società per evitare la convocazione a Moena, sfuggendo così al confronto con i tifosi viola nell’imminenza del suo passaggio alla Juventus. Non bene. Lo stesso, rivederlo oggi senza più una squadra a cercare a soli 28 anni un ingaggio oltremare come una vecchia gloria del calcio, più che far assaporare il gusto perfido della rivincita mette malinconia. Perché poche storie come quella di Federico Bernardeschi raccontano la fretta, la voluttuarietà e l’eccesso smisurato del calcio di oggi".

E ancora: "Come insegna l’Ecclesiaste, nella vita c’è un tempo per tutto. E quello forse per l’incompiuto Federico non era ancora il momento per lasciare Firenze, città che lo avrebbe ancora protetto. Non è un caso se alla storia, dopo un suo errore sul campo in maglia bianconera, sia passata la frase che Allegri gli gridò infuriato dalla panchina: "Non sei più alla Fiorentina!".


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