E dire che in quel Genoa-Fiorentina, in cui segnò il gol del raddoppio grazie alla gentile compartecipazione di Ranieri, Christian Kouame sembrava davvero una forza della natura, destinata all'esplosione. Quando si ruppe il crociato a novembre 2019 era già a quota 5 in classifica marcatori e ad un passo dal Crystal Palace. Da lì un cammino costante in salita, un rientro comodo per il finale della stagione-Covid, con appena 3 reti segnate in un anno abbondante di Fiorentina. Ma aldilà dei numeri, quello che sconvolge è l'impatto pressoché nullo sulle gare, la difficoltà quasi imbarazzante nelle giocate tecniche più banali o gli stop regolarmente a 5-6 metri.

A Genova Kouame si era messo in luce soprattutto come spalla di Piatek, due stagioni fa, ma come detto anche l'anno scorso era partito alla grande, pur senza il polacco. La Fiorentina ci ha investito 11 milioni, con altri 7 di bonus difficilmente raggiungibili a questo punto, considerandolo uno dei giovani su cui costruire il futuro. Venerdì però, il confronto con uno come Eysseric, esubero ma dalle doti tecniche di qualità superiore, è stato impietoso per l'ivoriano.


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