Oltre all'episodio di Lukaku, Lucas Martinez Quarta ha affrontato altri temi nel corso dell'intervista rilasciata a La Nazione.

Queste le parole del difensore della Fiorentina: "Arrivo dal River Plate, è una squadra abituata a giocare alta. I difensori cercano l’anticipo per impostare la ripartenza, mi sono abituato a coprire 40 metri di campo. Credo di avere imparato molto dalle mie esperienze, ho lavorato molto sulla capacità di leggere il gioco avversario per interrompere le linee di passaggio. Anche quando giocavo meno, Prandelli mi diceva che aveva notato queste caratteristiche. Ruolo? Sto cercando di interpretare tutte le posizioni della difesa a tre, sono disponibile per quello che serve alla squadra. Durante la settimana parliamo con Prandelli e German dei movimenti, perché in realtà io sono più abituato alla linea a quattro, come centrale di destra o sinistra, è indifferente. Impressioni sul calcio italiano? Anche prima di arrivarci, i giocatori conoscono la complessità del vostro calcio. Credo che per un difensore sia il più difficile e completo per misurarsi a livello fisico e tecnico. Quasi tutti gli allenatori che ho avuto mi parlavano sempre di calcio italiano come esempio e punto di massima espressione per un difensore. Per me la grande sfida è adattarmi ai ritmi e a quello che serve il più velocemente possibile".

Continua così Martinez Quarta: "Come convincerei un giovane che Firenze è la scelta giusta? Gli spiegherei che qui il livello è alto. E comunque dipende dal ruolo: se fosse un difensore gli direi che sarebbe una grande occasione per migliorare tantissimo. Se fosse un attaccante, dovrebbe essere molto forte. In generale direi che sarebbe la migliore occasione che si possa avere per entrare nel calcio europeo. Se mi aspettavo di giocare di più? All’inzio ho giocato poco e poi c’è stato il cambio di allenatore. Prandelli non mi conosceva, ma tutto sommato credo sia normale, tutti mi avevano detto che ci sarebbe stato un periodo così all’inizio. Mi sono allenato aspettando di sfruttare al meglio l’occasione. E lo dice uno che vorrebbe giocare sempre, tutti i giorni, ma in squadra abbiamo elementi molto forti nel mio ruolo. Ho aspettato il mio turno cercando di farmi trovare pronto. Se ho parlato con Gonzalo Rodriguez? No, ma so che qui è stato molto apprezzato e ha lasciato ottimi ricordi. Ci sono molti difensori che mi piacciono e cui mi ispiro, potrei citare ovviamente Passarella, e poi Ayala, Samuel, Heinze, Demichelis, più altri mille che hanno lasciato il segno. Pezzella lo ammiravo già quando giocava nel River e ora mi trovo qui a dividere lo spogliatoio con lui...".


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