Tra la Fiorentina e Gennaro Gattuso il rapporto è finito prima di cominciare. Ma sui motivi di un addio così rumoroso è stato applicato il timbro di un patto di riservatezza.
Dell'argomento si è occupato Domani, attraverso un articolo con molte sfaccettature, scritto da Pippo Russo.

MENDES E UN IMPERO IN DECLINO - Intanto un dato è evidente: il superprocuratore Mendes è in declino. Tende a colonizzare i club, ma l'assenza di senso della misura, lo ha ha portato ad alienarsi i rapporti con quasi tutte le grandi società di calcio europee, con eccezione di Barcellona e Manchester City. Ha provato la penetrazione in Italia con la Juventus, tramite l'affare Ronaldo, con tutti i problemi che ne sono conseguiti, mentre ha incontrato due ossi duri come Lotito e De Laurentiis rispettivamente alla Lazio e al Napoli.

Per questo, si legge ancora nell'articolo, sperava di aggiungere la Fiorentina a un impero in decadenza. Il calciomercato viola nelle scorse settimane era incentrato su giocatori gestiti dalla Gestifute. Su tutti Oliveira del Porto e Guedes del Valencia che sono due società pesantemente dipendenti da Mendes. Niente di cui meravigliarsi, avrebbero dovuto saperlo i dirigenti della Fiorentina.

FIORENTINA E PROCURATORI - Un'altra parte dell'articolo è dedicata al rapporto tra il club viola e gli agenti. Tutto è cambiato per non cambiare niente. Consolidati i legami con Davide Lippi, Alessandro Moggi, i fratelli Gabriele e Valerio Giuffrida. E forse rimangono intatte le spese per commissioni. Nel 2020 in piena era Covid la Fiorentina è una delle poche società ad averle aumentate passando da 8,6 milioni del 2019 a 9,7 milioni di euro. Oltre 18 milioni in due anni a fronte di risultati modestissimi.

"Però c'è di che vantarsi per aver cacciato via Mendes. Roba da festeggiamenti in strada a colpi di clacson" conclude l'autore dell'articolo.


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