Dopo la sconfitta di Cagliari, la proprietà spesso taciturna e sobria, ha deciso di tuonare. Un fulmine che ha squarciato la 'bambagia' viola: è ora di darsi una svegliata, può succedere di non andare in Europa (nonostante l'obiettivo stagionale sia quello), può succedere di perdere a Cagliari, ma non in quel modo, facendosi schiacciare totalmente da una squadra che sulla carta, dovrebbe essere totalmente inferiore. La cartina tornasole del campo però ha dato verdetti diversi, con gli isolani indemoniati su tutti i palloni e la Fiorentina che allo stesso modo, recitava la parte della pecorella smarrita.

"Ho visto una squadra spaesata, senza una sua identità, incapace di proporsi con autorità e quindi molto diversa da quella della prima parte del campionato in cui la spregiudicatezza della gioventù, insieme alla continuità e determinazione nel raggiungere il risultato, ci facevano ben sperare, questo dovrà essere motivo di riflessione per tutti”. Queste le dichiarazioni del presidente esecutivo Mario Cognigni dopo la cocente sconfitta di Cagliari. All'interno del gioco e delle ultime prestazioni, Pioli avrà certamente le sue colpe, così come i calciatori, ma le parole della proprietà, meritano comunque una riflessione più approfondita.

"Motivo di riflessione per tutti". Una riflessione per l'unico comparto tecnico (e quindi allenatore, staff e giocatori) o che potrà estendersi anche nei piani alti della piramide gerarchica viola? E' indubbio che l'ultimo mercato viola è stato decisamente deludente, non all'altezza di migliorare la rosa dello scorso anno; e la classifica ne rispecchia tutte le conseguenze. Perchè se Pjaca va considerato a parte (siamo schietti, nessuno pensava che sarebbe finita così), Gerson, Norgaard, Edimilson e in parte anche Mirallas hanno decisamente deluso le aspettative, con il solo Muriel portatore di positività per le ultime due sessioni di mercato viola. Troppo poco, per una squadra che ambisce all'Europa.


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