Daiana Giorgiana Mureșan è stata l’opposto della Savino Del Bene Scandicci. Nel 2015 è stata nominata miglior opposto della Serie A1, dopo un anno dal suo arrivo aveva casa a Firenze e giocava per Scandicci. Classe 1990, ha dovuto smettere a causa di un brutto infortunio, ma ha lasciato un vuoto enorme in Nazionale (10 anni con la maglia del proprio paese). Un talento che ha fatto innamorare di lei gli appassionati di pallavolo, come Mutu nel calcio e nella Fiorentina in particolare. “Pazzi per la Muresan” era lo striscione esibito dai tifosi di Scandicci, e come non esserlo.

Ora è dirigente della TE Connectivity, ma il suo cuore è ancora nel volley.

“Inizialmente ho fatto l'allenatrice di pallavolo per un bellissimo gruppo di 24 bambini, ma non mi sentivo pronta a vestire quei panni. L’ho fatto perché la rottura con lo sport che adoro non fosse così "brutale". Inoltre nella mia città la pallavolo non è così seguita e ho fatto diversi colloqui con molta preoccupazione non avendo mai lavorato fuori dall’ambito sportivo. Al secondo colloquio sono stata assunta e ora rivesto un ruolo importante nella TE Connectivity”.

Pensa mai alla pallavolo?
“Per me è stato molto doloroso lasciarla, senza l’infortunio giocherei ancora. Però e andata così e da noi c'è un detto: “Tutto il male va verso il bene" e così è stato anche nel mio caso”.

Qual è un suo grosso rimpianto?
“Certe volte rimpiango l’infortunio per colpa del quale non sono riuscita a continuare a giocare. Ci penso spesso e certe volte è un pensiero assillante, però non poso fare altro che farmene una ragione e accettare questo fatto, anche se sogno molto spesso di essere in campo”.



Cosa si sente ora?
“Io mi sento ancora l'atleta che sono stata, anche se il fisico non è più quello, però nella mia mente sarò sempre Daiana la pallavolista: non credo che riuscirò a sentirmi diversamente nemmeno nel futuro; sono sempre la Daiana sognatrice, piena di emozioni con una ricca esperienza di vita che vuole sempre essere d'aiuto”.

Com’è la sua attuale settimana lavorativa?
“La mia settimana va così: mi alzo alle 4.30 di mattina, alle 6 inizio il lavoro fino alle 14.30 dopodiché ho tempo per prendere cura delle cose personali. Al momento mi occupa gran tempo il trasloco nella mia nuova casa”.

Cosa cambierebbe tornando indietro?
“Se dovessi tornare indietro non sarei mai andata via dall’Italia, sarei rimasta senza andare giocare da un'altra parte”.

Chi è per lei Adrian Mutu?
“Adi Mutu, puro talento”

Vuole aggiungere altro?
“Vorrei salutare tutti i tifosi, mi avete fatto sentire molto speciale e vi sarò sempre grata! Mi mancate e vi voglio un mondo di bene”.

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