Prosegue così l'intervista di Fiorentinanews.com all'ex direttore generale della Fiorentina, Claudio Nassi: "Futuro di Pradè? Nel calcio contano i risultati, economici e tecnici. Se la proprietà è soddisfatta dei risultati economici e tecnici, allora è giusto proseguire in questa strada. Altrimenti, se non lo dovesse essere, cambi. Per come la vedo io, alla Fiorentina mancava una sola cosa, il centro sportivo. Se sarà fatto a Bagno a Ripoli, la proprietà doveva preoccuparsi di fare altre cose. Organizzare la società con i migliori uomini che presenta il calcio italiano: non si va per tentativi. Se io vengo dall’America e voglio insegnare a fare calcio all’Italia, ho sbagliato tutto. Mi devo mettere in fila umilmente, guardare dove sono i migliori e portarli a Firenze perché la città e la Fiorentina meritano il top. Se non si capisce questo è dura. Stamani leggevo un articolo su La Nazione di Stefano Cecchi che rivisitava le grandi coppie di calciatori che abbiamo avuto negli anni. Il signor Commisso se lo legga l’articolo, guardi chi erano coloro che calcavano lo stadio Franchi e si renda conta di che cos’è la Fiorentina".

Nassi affronta poi la questione dello stadio, nelle ultime settimane al centro dell'opinione pubblica: "Il Franchi è l'impianto più bello che c’è in Italia, ma si ristrutturi come hanno fatto a Udine, Bergamo e come faranno a Bologna. Il problema è uno solo: fare la Fiorentina forte. Dopo aver fatto il centro sportivo, che è indispensabile, perché il settore giovanile è il salvadanaio della società. Facciamo le cose che devono essere fatte e che fanno tutti i club più organizzati. E non ci perdiamo in chiacchiere che non servono a niente. E stiamo attenti, perché senza il miracolo del successo a Torino contro la Juventus e il rigore parato da Dragowski col Cagliari, la classifica sarebbe stata drammatica. Preoccupiamoci delle cose importanti e pensiamo a fare una Fiorentina competitiva”.


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