Gattuso aspetta. La Fiorentina anche. L’offerta è sul tavolo, possiamo anche parlare di un'intesa di massima. Manca ancora quella definitiva sull’idea di squadra da costruire per il futuro. Acquisti e cessioni, per intendersi. In fondo, prima del summit decisivo, c’è da salvare la Fiorentina da una parte e da provare a raggiungere la Champions con il Napoli dall'altra.

Gattuso è la prima scelta, i viola hanno sul proprio fogliolino qualche altro nome, qualche alternativa. Nessuna però al momento, convince come lui. Occorre però capire se Rino è convinto al cento per cento di quello che i gigliati gli hanno prospettato.

Intanto i tre punti di Verona hanno riportato un bel po’ di ottimismo. L’esultanza in tribuna, ancor più di quella in campo, hanno fatto capire quanto proprietà, dirigenza e anche squadra fossero attanagliate dalla paura. E allora chi se ne frega del ritiro (a giorni alterni), del silenzio stampa (che continua), delle tante polemiche attorno a squadra e Commisso. L’importante è solo e soltanto salvarsi, se la strada è questa va benissimo così.

Ma due parole in più vogliamo spenderle per Vlahovic. Sedici gol sono tanti, la freddezza che dimostra sui penalty è determinante, ma quello che impressiona di più è la sua crescita: caratteriale e fisica. I suoi novanta minuti oggi sono diventati pieni, ricchi. Per come difende il pallone, per come attacca la porta, per come riesce a far valere il suo strapotere fisico. Un piccolo Ibra per qualcuno e sicuramente nella forza e nella tenacia che ha, nel voler migliorare, ci somiglia. Tra poche settimane ci dovrebbe essere l’incontro decisivo tra la Fiorentina e il procuratore del calciatore. La speranza è che non sia già tardi. Un grande progetto, un progetto firmato Commisso, non può vedere partire i migliori giocatori che esplodono anno dopo anno. Veder giocare Chiesa, come sta facendo, con la maglia della Juventus fa malissimo. Non possiamo permetterci una nuova fuga. Baggio, Batistuta, Rui Costa, Toldo, per citare qualche grande del passato, se ne andarono tutti. Ma prima scelsero Firenze per molti anni, contribuendo alla costruzione di grandissime squadre.

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