Senesi: "La firma di Nervi ce l'ha solo lo stadio di Firenze, si faccia un confronto serio e poi un progetto. No alla superficialità..."

A Radio Bruno si esprime Duilio Senesi, il presidente degli Architetti di Firenze, relativamente alla questione "Franchi": "Quando parliamo di restauro non è che parliamo di piccoli interventi di manutenzione del cemento armato. Un restauro in termini moderni può prevedere anche interventi di un certo spessore, con coperture da prevedere e quant'altro. Si parla anche di iniziative legislative per portare alla rivisitazione della legge. Si faccia una seria discussione, si dica quale è la portata dei vincoli e da lì si parte con un progetto chiaro legato a copertura, rifacimento curve. Troppi vincoli al Franchi? Non bisogna banalizzare e ricordarsi chi è stato Pier Luigi Nervi. Questo era una persona di una sensibilità straordinaria, che senza ai calcolatori di oggi ha fatto cose straordinarie. Se avessimo avuto un banale stadio si poteva demolire senza problemi, però è anche un valore perché Nervi è solo stadio di Firenze. Noi non abbiamo pregiudizi sullo stadio nuovo ma segnaliamo che con quello nuovo avremmo il problema di Campo di Marte. Riuscire a far rivivere il “Franchi” produrrebbe un impatto minore ma va fatto con metodo, capisco l’emotività legittima della tifoseria, però serve approfondimento. Anche la Soprintendenza ha chiaro il fatto che se si dismette il “Franchi” poi più nessuno farà restauri. Questo può voler dire arrivare ad un’elasticità sul vincolo, perché la funzione sportiva è fondamentale. Ritardo? E’ vero, siamo in ritardo perché di nuovo stadio si iniziò a parlare 12 anni fa. Basta però con le forzature, è il momento di mettere tutte le carte in tavola. Io sarei favorevole a mantenere la funzionalità sportiva del “Franchi”, cercando i punti di equilibrio tra vincoli e necessità di impianto nuovo".