L’ex portiere viola Giovanni Galli ha parlato durante una diretta YouTube su ViolaFun, concentrandosi ampiamente sul momento attuale della Fiorentina di Italiano, per poi spostarsi anche su vari altri aspetti di casa gigliata.

‘I contropiedi subiti? La Fiorentina ha troppi uomini oltre la linea della palla quando perde il possesso’

“Nel momento in cui la squadra avversaria inizia l’azione dal basso, la Fiorentina è molto ben preparata e si muove bene sulle marcature preventive, spesso si vedono Milenkovic e Martinez Quarta trovare l’anticipo. La Fiorentina non va in difficoltà con le ‘grandi’ squadre o quelle che giocano a viso aperto, ma è con le piccole che si chiudono che subisce il maggior numero di contropiede. Soprattutto accade spesso che quando la squadra costruisce l’azione lo fa troppo lentamente, occupando gli spazi con notevole anticipo e trova già un avversario schierato a livello difensivo ed ecco perchè quando si perde palla si subisce il contropiede. La Fiorentina non prende i contropiedi perchè pressa alto ma perchè ha già troppi uomini oltre la linea della palla”.

‘Bisognava far fallo su Maleh, mentre a Lecce è accaduto l’inverosimile’

Poi si sofferma sulla ripartenza da cui è scaturito il rigore che ha permesso all’Empoli di trovare il pareggio: “Nel momento in cui l’Empoli è nella propria area di rigore, in quel momento occorre marcare i calciatori che potrebbero impostare la ripartenza senza permettergli di giocare il pallone. Nessuno è uscito su Maleh facendo fallo…”. Sul gol del 2-2 subito a Lecce dice: “In quel frangente è successo l’inverosimile. L’errore di Nzola? Aprirei una parentesi sul fatto di portare gli attaccanti a marcare in area di rigore, io non li ho mai voluti, devono stare sul primo palo a coprire i cross tesi e respingere la palla. Gli attaccanti non sanno marcare”.

‘La Fiorentina sta facendo un percorso al contrario’

“Quando è arrivato Italiano ha inculcato nella testa dei giocatori della Fiorentina di diventare protagonisti della partita, concetti e principi coraggiosi: ‘andiamo a prenderli alti, verticalizziamo, attacchiamoli sempre e con continuità’. Ho la sensazione che dopo 2 anni e mezzo questa squadra non abbia più i concetti dell’inizio del suo percorso. Oggi manca velocità nel giro palla e il pressing ultra offensivo che la contraddistingueva, vedo una Fiorentina più orientata a fare densità in area di rigore e buttare dentro palloni. La Fiorentina sta facendo un percorso al contrario rispetto all’inizio del lavoro di Italiano, che ritengo abbia svolto un lavoro straordinario, importante, ovviamente con errori, come accade a chiunque lavori. È diventata una Fiorentina che non mi sorprende più”.

‘Occorre tornare ad un centrocampo a tre ed aiutare Arthur’

“Sugli esterni ci sono calciatori che se girano saltano l’uomo quasi sempre, ma è centralmente che la squadra non riesce a sfondare. Sui cross una delle pochissime volte in cui si è attaccato l’area si è segnato, vedi Beltran con l’Udinese. Le altre volte siamo già posizionati in area di rigore, fermi, e così la palla non si prende mai. Con i giocatori a disposizione, credo sia necessario tornare ad un centrocampo a 3, proprio per caratteristiche dei calciatori. Poi si può scegliere se giocare con un calciatore dietro a 2 punte o 2 mezze punte dietro al centravanti, ma il rombo in mezzo è fondamentale. Arthur non riesce da solo a coprire tutto quel campo e chi gli gioca a fianco non lo aiuta a sufficienza”.

‘La presenza costante del presidente è tutt’altra cosa rispetto a quella dei dirigenti’

“Credo che la proprietà della Fiorentina in questi anni abbia raggiunto dei risultati ma su certe cose si può sempre migliorare. Magari non è possibile farlo a Firenze, ma faccio una considerazione. In tutte le partite dell’Atalanta e molto spesso durante la settimana, il presidente Percassi è con la squadra. Saputo si è trasferito a Bologna definitivamente e vive a Casteldebole. La figura del Presidente conta tantissimo: vederlo passare negli spogliatoi e mentre fai allenamento, è una cosa diversa. La proprietà deve stare sul pezzo, ai miei tempi Ranieri Pontello era sempre al campo; Barone è sempre sul pezzo, ma quando parla Commisso…”.

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