Mazzarri a FN: "Kean uno dei migliori centravanti d'Italia, ha fatto come Cavani quando andò al Napoli. E se resta, con Pioli, prevedo una grandissima annata per la Fiorentina"

L'ex tecnico di Napoli, Inter, Torino, Walter Mazzarri, intervistato in esclusiva da Fiorentinanews.com, ha parlato dell'esplosione di Moise Kean e di tutti gli ingredienti che lo hanno portato a fare benissimo in maglia viola.
Kean alla Fiorentina è diventato in poco tempo una certezza, quanto è importante un giocatore così?
“Kean ha dimostrato sul campo il suo valore. Le dico una cosa che solo chi ha fatto l’allenatore può capire facendole un esempio sulla mia esperienza. Quando prendemmo Cavani a Napoli, giocava nel Palermo da esterno senza la fiducia che lui meritava e poi avete visto cosa è diventato quando è stato impiegato nel ruolo a lui più congeniale ed ha sentito la fiducia dell’allenatore e dell’ambiente. I giovani devono sentire l'appoggio del tecnico e della piazza per fare bene e, a Firenze, Kean è esploso. Moise alla Fiorentina è diventato un grandissimo giocatore e non so cosa possa fare la società gigliata per trattenerlo ma, in questo momento, è uno dei migliori centravanti d’Italia. Ecco perché dico che con Pioli se rimane anche Kean prevedo una grandissima annata per la Fiorentina”.
Cosa manca alla Fiorentina per fare l’ultimo salto di qualità e puntare a obiettivi importanti come ha fatto il suo Napoli?
“Intanto si deve partire dalle basi, ci vuole un allenatore competente e che abbia carta bianca sugli acquisti che chiede, ovviamente rispettando il budget societario. Poi ci deve essere un Direttore Sportivo che vada di pari passo con l’allenatore, che lo ascolti e lo aiuti. La società non deve interferire sulle scelte tecniche e lavorare al mercato insieme al DS e l’allenatore scelto. Tornando alla Fiorentina, a Pioli va data fiducia, va ascoltato, e con Pradè, che è un Direttore sportivo pure esperto, devono costruire la squadra insieme. La proprietà viola che mi sembra seria ed importante se da, la possibilità a Pradè e Pioli di lavorare insieme bene, tutto il resto non può che andare per il meglio. Se tutti questi elementi verranno rispettati la Fiorentina avrà un futuro roseo”.
Cosa ne pensa della politica della Fiorentina di andare a prendere principalmente giovani talenti e, se possibile, italiani e toscani?
“Le faccio un esempio molto attuale ovvero quello del PSG, come lei saprà i grandi fenomeni sono stati mandati via ed hanno ricostruito una squadra prima con un allenatore molto bravo e poi con giovani di talento insieme a giocatori forti come Kvaratskhelia. La ricetta giusta è questa, l’importante è che i giovani siano bravi e con personalità e devono essere voluti dall’allenatore nei ruoli che necessita e che quest’ultimo li aiuti a crescere”.
Un commento su quanto accaduto anche con Retegui, giocatori non certo sul viale del tramonto, che decidono di andare in Arabia?
“Credo che i soldi non debbano essere tutto anzi. Questi giocatori, che militano in Serie A, sono già al top della loro carriera ed hanno stipendi importanti, dovrebbero pensare di più alla loro crescita professionale e non al loro guadagno; poi ognuno è libero di fare quello che vuole”.