Un'ultima, lunga, intervista fatta all'ex direttore generale della Fiorentina, Joe Barone. Realizzata il 27 febbraio scorso al Viola Park è uscita sul numero 55 della rivista Undici e ora pubblicata anche sul sito di riferimento della stessa. 

La ricostruzione della Fiorentina

“La ricostruzione di una società come la Fiorentina doveva partire dal riassestamento dei conti - ha detto il dirigente viola recentemente scomparso - E, soprattutto, dall’investimento su nuove infrastrutture: un centro sportivo all’avanguardia che potesse essere la casa del club, dei giocatori, dei tifosi; uno stadio nuovo e di proprietà. Per quanto riguarda i risultati sportivi, l’obiettivo era riportare la Fiorentina a giocare stabilmente le coppe europee”

E poi: “Abbiamo portato tanta innovazione, nel senso che abbiamo attuato un modello a cui l’Italia non era abituata, tutto fondato sui capitali e sulla creatività di Rocco Commisso. Ma non solo: abbiamo iniziato a dialogare in maniera diretta e innovativa anche con la nostra tifoseria, spiegando sempre tutto quello che avevamo intenzione di fare”.

“Potenziamento settore giovanile e seconda squadra”

Barone aveva provato a tracciare la strada che avrebbe perseguito la società: “Abbiamo una visione chiara del nostro futuro. E il nostro futuro inizia dalla nostra casa, dal Viola Park: il centro sportivo è stato costruito perché la Fiorentina potesse accogliere e far innamorare i bambini del club, della fiorentinità. Per trasmettere i nostri valori in modo diretto, più veloce. I passi successivi riguardano il potenziamento del settore giovanile: per un club come la Fiorentina, avere una base di giocatori che arrivano dall’interno, dal basso, è fondamentale. L’esplosione di Kayode e l’inserimento di Comuzzo, Vannucchi e Martinelli in prima squadra ci dicono che la direzione è quella giusta. Così stiamo valutando di creare anche la seconda squadra, ma solo se ci sono i margini per farla giocare qui al Viola Park, come succede per la nostra squadra femminile, per tutte le nostre squadre giovanili. Vogliamo creare un ulteriore scalino intermedio tra la Serie A e il Campionato Primavera, ma vogliamo anche avere tutto sotto controllo”.

L’Italia calcistica e quella politica hanno faticato a stare al nostro passo”

E infine: “L’Italia calcistica e quella politica hanno faticato a stare al nostro passo. Avevamo promesso di investire anche sullo stadio ed eravamo pronti a farlo, ma la politica non ci ha fatto andare avanti. Ora è difficile capire cosa succederà: i prossimi passi saranno economici, governativi, relativi a processi ancora in corso. L’unica cosa che auspichiamo è che si possa andare veloci. Nel 2032 l’Italia organizzerà gli Europei, nel frattempo FIGC e UEFA dovranno scegliere gli stadi in cui saranno ospitate le partite. Ci auguriamo che a Firenze venga costruito un nuovo impianto, e che quell’impianto possa essere selezionato”. 

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