Babywearing: consigli e regole da rispettare...anche per far vedere al tuo bimbo la sua prima partita della Fiorentina al Franchi

Pur essendo una tecnica che affonda le sue radici fin dall'antichità, il babywearing è tornato alla ribalta solo di recente con la riscoperta dell’importanza del legame fisico tra il bambino e i genitori. Inoltre permette di incrementare le occasioni per trascorrere il tempo insieme al lattante, portandolo con sé durante una passeggiata in montagna, a fare la spesa o al Franchi perché assista alla sua prima partita della Fiorentina.
Dal momento che molti neo genitori spesso ci rivolgono domande su questa pratica, sempre più diffusa nel nostro Paese, nel seguente post abbiamo raccolto e pubblicato i quesiti più interessanti per metterli a vostra disposizione.
La prima regola da seguire per un corretto babywearing è individuare il supporto giusto, che andrà scelto in base a diversi criteri: l'età e il peso del bambino, la frequenza di utilizzo e il periodo dell'anno in cui si prevede di usarlo.
A tal proposito bisogna fare una distinzione tra le fasce portabebè e marsupi ergonomici, entrambi utili per mantenere tuo figlio in posizione eretta durante le uscite ma con alcune sostanziali differenze.
La fascia lunga è indubbiamente quella che garantisce maggiore versatilità ma anche quella che obbliga ad avere maggiori accortezze in fase di posizionamento, mentre il marsupio ha dalla sua una grande praticità ma anche alcuni limiti relativi al peso e all'età e che è bene considerare prima dell'acquisto.
Dipende dal tipo di supporto scelto. In linea di massima, le fasce elastiche si possono utilizzare fin dalla nascita, mentre per i marsupi gli esperti consigliano di aspettare qualche mese, almeno fino a quando il piccolo non sarà in grado di mantenere una postura corretta e salvo i casi in cui si opti per un modello dotato di appositi riduttori per neonati.
Quindi, tornando alla domanda iniziale, la risposta non è univoca ma dipende dalle proprie esigenze e preferenze personali. Se cercate un supporto flessibile, con cui trasportare vostro figlio fin da subito, è meglio optare per la fascia, ma solo se siete disposti a imparare le varie tecniche di legatura e spendere qualche minuto in più per indossarla correttamente prima di uscire.
Se, invece, l’idea di avvolgere il bimbo in lunghi tessuti da annodare al vostro corpo proprio non vi va giù è meglio puntare sulla praticità del marsupio, che è decisamente più semplice e intuitivo da utilizzare.
In via teorica non esistono limiti di età per il babywearing, così come non esiste una regola precisa sul momento esatto in cui si può iniziare a praticarlo. Anche in questo caso la decisione è puramente soggettiva, dal momento che ogni bambino ha delle necessità diverse a cui il genitore dovrà rispondere.
Alcune mamme, inoltre, trovano comodo portare i figli in spalla fino a quando non imparano a camminare in maniera autonoma, mentre altre preferiscono passare a sistemi diversi per via dello sforzo richiesto quando il piccolo, crescendo, aumenta di peso.
Il peso è una variabile fondamentale sia per la scelta del prodotto giusto sia per prendere la decisione di abbandonare il babywearing. Visto che fasce e marsupi hanno una portata massima, al momento dell'acquisto è importante stabilire a priori il periodo entro il quale si pensa di utilizzarli.
In linea di massima le fasce elastiche permettono di trasportare bambini entro i 9 chilogrammi, mentre la maggior parte dei marsupi ergonomici può sostenere fino a 22 chilogrammi. Tale differenza è dovuta al fatto che le fasce in tessuto tendono a perdere di elasticità man mano che il piccolo aumenta di peso; i marsupi, invece, sono progettati per seguire le fasi di crescita del bambino entro i 18 mesi.
Qualora, invece, si voglia ricorrere al babywearing fino al compimento del sesto anno di età, bisognerà optare per un modello toddler caratterizzato da uno schienale più alto e una seduta più ampia.
Fin dalla nascita i bambini hanno bisogno di protezione e il gesto di portarli in fascia li rende più sicuri. Non solo, secondo recenti studi il contatto “pelle a pelle” aumenta la produzione di prolattina da parte delle ghiandole mammarie, favorendo di conseguenza l'allattamento.
Oltre a permettere al piccolo di sentirsi al sicuro, il babywearing da la possibilità ai genitori di entrare fortemente in contatto con il proprio figlio, aiutandoli a comprendere e soddisfare tempestivamente i suoi bisogni.
Per non parlare poi della praticità, visto che questa antica pratica abbatte le barriere architettoniche e offre la possibilità di portare comodamente il bambino con sé ovunque si desideri: al mare, in montagna, in giro per la città e persino allo stadio, tanto è vero che la stessa Fiorentina ha deciso di donare a tutti i bambini nati a Firenze nel 2020 un Welcome Baby Pack in viola per incentivare i genitori a portarli alle partite di quella che - si spera - sarà la loro squadra del cuore.
Se praticato in modo corretto e con i dovuti accorgimenti, il babywearing non comporta alcuna controindicazione significativa per il bambino, mentre l'unico svantaggio è purtroppo a carico di chi lo trasporta, visto che il suo peso tende a gravare sulla schiena del genitore con tutti i dolori e le contratture che ne conseguono.
Ma sono doloretti che un padre è disposto a barattare con il piacere di aver portato il proprio bimbo allo stadio per la prima volta e per la gioia di aver esultato insieme (più il babbo probabilmente) per un gol di Cutrone.
Dal momento che molti neo genitori spesso ci rivolgono domande su questa pratica, sempre più diffusa nel nostro Paese, nel seguente post abbiamo raccolto e pubblicato i quesiti più interessanti per metterli a vostra disposizione.
Meglio il marsupio o la fascia elastica?
La prima regola da seguire per un corretto babywearing è individuare il supporto giusto, che andrà scelto in base a diversi criteri: l'età e il peso del bambino, la frequenza di utilizzo e il periodo dell'anno in cui si prevede di usarlo.
A tal proposito bisogna fare una distinzione tra le fasce portabebè e marsupi ergonomici, entrambi utili per mantenere tuo figlio in posizione eretta durante le uscite ma con alcune sostanziali differenze.
La fascia lunga è indubbiamente quella che garantisce maggiore versatilità ma anche quella che obbliga ad avere maggiori accortezze in fase di posizionamento, mentre il marsupio ha dalla sua una grande praticità ma anche alcuni limiti relativi al peso e all'età e che è bene considerare prima dell'acquisto.
A che età si può utilizzare un portabebè?
Dipende dal tipo di supporto scelto. In linea di massima, le fasce elastiche si possono utilizzare fin dalla nascita, mentre per i marsupi gli esperti consigliano di aspettare qualche mese, almeno fino a quando il piccolo non sarà in grado di mantenere una postura corretta e salvo i casi in cui si opti per un modello dotato di appositi riduttori per neonati.
Quindi, tornando alla domanda iniziale, la risposta non è univoca ma dipende dalle proprie esigenze e preferenze personali. Se cercate un supporto flessibile, con cui trasportare vostro figlio fin da subito, è meglio optare per la fascia, ma solo se siete disposti a imparare le varie tecniche di legatura e spendere qualche minuto in più per indossarla correttamente prima di uscire.
Se, invece, l’idea di avvolgere il bimbo in lunghi tessuti da annodare al vostro corpo proprio non vi va giù è meglio puntare sulla praticità del marsupio, che è decisamente più semplice e intuitivo da utilizzare.
Fino a che età si può praticare il babywearing?
In via teorica non esistono limiti di età per il babywearing, così come non esiste una regola precisa sul momento esatto in cui si può iniziare a praticarlo. Anche in questo caso la decisione è puramente soggettiva, dal momento che ogni bambino ha delle necessità diverse a cui il genitore dovrà rispondere.
Alcune mamme, inoltre, trovano comodo portare i figli in spalla fino a quando non imparano a camminare in maniera autonoma, mentre altre preferiscono passare a sistemi diversi per via dello sforzo richiesto quando il piccolo, crescendo, aumenta di peso.
Qual è la portata massima dei supporti portabebè?
Il peso è una variabile fondamentale sia per la scelta del prodotto giusto sia per prendere la decisione di abbandonare il babywearing. Visto che fasce e marsupi hanno una portata massima, al momento dell'acquisto è importante stabilire a priori il periodo entro il quale si pensa di utilizzarli.
In linea di massima le fasce elastiche permettono di trasportare bambini entro i 9 chilogrammi, mentre la maggior parte dei marsupi ergonomici può sostenere fino a 22 chilogrammi. Tale differenza è dovuta al fatto che le fasce in tessuto tendono a perdere di elasticità man mano che il piccolo aumenta di peso; i marsupi, invece, sono progettati per seguire le fasi di crescita del bambino entro i 18 mesi.
Qualora, invece, si voglia ricorrere al babywearing fino al compimento del sesto anno di età, bisognerà optare per un modello toddler caratterizzato da uno schienale più alto e una seduta più ampia.
Quali sono i vantaggi del babywearing?
Fin dalla nascita i bambini hanno bisogno di protezione e il gesto di portarli in fascia li rende più sicuri. Non solo, secondo recenti studi il contatto “pelle a pelle” aumenta la produzione di prolattina da parte delle ghiandole mammarie, favorendo di conseguenza l'allattamento.
Oltre a permettere al piccolo di sentirsi al sicuro, il babywearing da la possibilità ai genitori di entrare fortemente in contatto con il proprio figlio, aiutandoli a comprendere e soddisfare tempestivamente i suoi bisogni.
Per non parlare poi della praticità, visto che questa antica pratica abbatte le barriere architettoniche e offre la possibilità di portare comodamente il bambino con sé ovunque si desideri: al mare, in montagna, in giro per la città e persino allo stadio, tanto è vero che la stessa Fiorentina ha deciso di donare a tutti i bambini nati a Firenze nel 2020 un Welcome Baby Pack in viola per incentivare i genitori a portarli alle partite di quella che - si spera - sarà la loro squadra del cuore.
E gli svantaggi?
Se praticato in modo corretto e con i dovuti accorgimenti, il babywearing non comporta alcuna controindicazione significativa per il bambino, mentre l'unico svantaggio è purtroppo a carico di chi lo trasporta, visto che il suo peso tende a gravare sulla schiena del genitore con tutti i dolori e le contratture che ne conseguono.
Ma sono doloretti che un padre è disposto a barattare con il piacere di aver portato il proprio bimbo allo stadio per la prima volta e per la gioia di aver esultato insieme (più il babbo probabilmente) per un gol di Cutrone.
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