I primi cinque cambi di Iachini, tra sostituzioni obbligate e altre ancora da decifrare

Un pareggio per tanti aspetti deludente quello della Fiorentina contro il Brescia, con tantissime occasioni sprecate e un atteggiamento globale che ha convinto soltanto a tratti, se non per le iniziative di pochi giocatori come Ribery e Castrovilli. A rendere la partita non godibile e ancora più spezzettata sono stati i cinque cambi utilizzati da entrambi i tecnici delle due squadre, Iachini e Diego Lopez.
Per la squadra viola alcune sostituzioni sono state obbligate come nel caso dell'espulsione di Caceres. Ghezzal, subentrato da pochissimo ad uno spento Duncan, deve infatti fare ritorno in panchina per far spazio ad un difensore di ruolo come Milenkovic. Per Dalbert, sostituito ad inizio secondo tempo da Lirola, si è trattato forse di una misura cautelativa di Iachini, data l'ammonizione evitabile rimediata dal terzino brasiliano non apparso comunque molto concentrato in gara.
Ma il vero interrogativo sta nella sostituzione in pieno recupero di Ribery e Chiesa. Il primo è stato tra i migliori in campo e non ha accennato segni di stanchezza, mentre il secondo, essendo già squalificato per la gara contro Lazio, non aveva motivi per essere preservato e risparmiarsi così i restanti tre minuti di gara. Al suo posto il tecnico viola Iachini ha scelto di mandare in campo Sottil e Cutrone, cambiando così assetto tattico nel momento chiave quando ancora la gara poteva essere ribaltata. Ma con così poco tempo a disposizione i due giocatori non hanno avuto nemmeno il tempo di calarsi nel contesto di gara e dare il loro contributo effettivo. Insomma, ok i cinque cambi, ma con il senno di poi e a seconda della circostanza potrebbe essere anche buona norma non abusarne più del dovuto.