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Nella sua rubrica Rock & Gol per La Nazione, Benedetto Ferrara paragona ironicamente la situazione che affligge Pradè ai romanzi di Dan Brown:

"Intrighi, misteri, sparizioni improvvise. Dan Brown non ha dubbi: dopo il successo del codice Da Vinci è in arrivo l’attesissimo sequel: Il codice Pradè. La trama è ancora criptata dal patto di riservatezza ma tutto parte dal grande dubbio che morde lo stomaco al dirigente della Fiorentina: mi dimetto o non mi dimetto? E, soprattutto, come faccio a cercare un nuovo allenatore se sto pensando di dimettermi?

Ora il nostro eroe, che per quanto criticato dai tifosi sul mercato aveva avuto qualche idea vincente, deve trovare un tecnico per la panchina. Firenze vuole Sarri. E già questo non aiuta Sarri. Però serve uno bravo, rodato. Sennò addio. E questo è il finale che non può essere spoilerato, a meno che non venga svelato in queste ore. In ogni caso pare che Netflix abbia già acquisito i diritti per una serie diretta da Stephen King, l’autore di Misery non deve morire e Zaniolo non deve giocare. Clamorosa l’ultima scena dell’ episodio finale: Dopo una inquadratura di Pradè che sfoglia la rubrica passando da Pioli a Baroni, da Gilardino a De Rossi (confuso però al telefono con Delio Rossi), si passa all’interno dell’autogrill di Roncobilaccio. C’è un tipo col cappellino che mangia un Camogli al tavolo. Il barista lo chiama: «Credo che vogliano lei al telefono. E’ una chiamata da Firenze». Primo piano sul sorrisetto del tipo col cappellino… paura eh?".

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