Burdisso: "Pradè è uno dei più esperti, una fortuna lavorare con lui. Fui io a proporre Italiano. La Fiorentina ha grossi margini di crescita, il percorso è giusto e con una società così ambiziosa..."

L'ex dirigente viola Nicolas Burdisso ha rilasciato una lunga intervista al Corriere dello Sport; fra i temi trattati anche la sua esperienza triennale con la Fiorentina.
L'esperienza con la Fiorentina
“Come sono arrivato in viola? Mi chiamarono Pradè e Barone - dice Burdisso ricordando l'inizio dell'avventura a Firenze - avevano bisogno di una figura tecnica, stavo valutando diverse offerte, avevo fatto tanto scouting. In quel periodo ho conosciuto Italiano, l'ho proposto subito. Quando sono arrivato, la Fiorentina stava lottando per non retrocedere, poi abbiamo intrapreso un nuovo percorso, abbiamo fatto diversi acquisti, alzando il livello tecnico. Sono stati tre anni molti importanti, abbiamo giocato quasi 60 partite a stagione. Sono andato via ma mantengo bellissimi rapporti. Pradè è uno dei più esperti dirigenti italiani, per me è stata una fortuna lavorare con lui. Mi ha dato tanta libertà sotto l'aspetto tecnico e gestionale della squadra, ero libero di scegliere. La gestione della squadra è una delle cose che so fare meglio, so cosa sono i mercati, le trattative, i giocatori mi riconoscono esperienza e carisma. Ma il rapporto con gli allenatori è il mio punto forte. Sono soli, vanno supportati. Sono contento per Italiano. La Coppa Italia è il giusto premio per la sua carriera, meritava un trofeo anche quando era con noi. In tre anni ha fatto una crescita pazzesca. Sia nel saper evolversi nelle due fasi, sia nella gestione”
La stagione viola
Burdisso continua facendo una panoramica anche della stagione attuale della Fiorentina: "Ha ancora margini di crescita, i prossimi anni saranno decisivi, il centro sportivo è qualcosa di unico in Italia. La piazza di Firenze è speciale, bisogna dare il 101%. Credo che il percorso sia giusto, la Fiorentina si è fermata prima della finale di Conference e se avesse vinto a Venezia sarebbe ancora in corsa per la Champions. Presto arriverà anche lo stadio nuovo, c'è una società ambiziosa, bisogna fare i risultati per far quadrare i conti, ma questo loro lo sanno”.
Il suo futuro
Infine l'ex dirigente viola rilascia qualche dichiarazione riguardante il suo futuro da dirigente “Io alla Roma? Ho fatto tanti incontri, non solo in Italia. Voglio tornare in Europa, perché in Argentina, dopo il Boca, non potrei lavorare in nessun altro club. Voglio essere chiaro però: non c'è stato nulla di concreto con la Roma".