​​

Quando Vlahovic lasciò tra lo stupore e le polemiche la Fiorentina lo scorso gennaio, nessuno si aspettava un 2022 così in calo per Dusan Vlahovic. I numeri fatti vedere a Firenze, in una squadra come quella bianconera, nonostante fossero già impressionanti, ci si aspettava potessero ancora crescere. Invece non è stato così. Ad analizzare la sua annata è Stefano Agresti su La Gazzetta dello Sport. 

Un annus horribilis, o quasi. Perché qualcosa di positivo per lui c'è stato. Tipo il conto in banca. Il suo ingaggio si è moltiplicato di dieci volte, o quasi: da Firenze a Torino, nello spazio di un giorno, è passato da 800 mila euro a 7 milioni netti a stagione. Anche il campo qualche risposta l'ha data, arrivando a quota 20 gol tra Fiorentina, Juventus e Serbia.

Eppure da quando ha lasciato la Toscana non è stato più lo stesso. Meno decisivo, meno efficace, meno sereno. Anche i numeri lo dicono: nella Fiorentina, nei primi sei mesi della scorsa stagione, in 24 partite ha realizzato 20 gol, quasi uno a incontro; in bianconero è andato a segno 16 volte in 36 gare, nemmeno una rete ogni due presenze.


💬 Commenti